Questa è anticomunicazione per eccellenza...
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In 7 puntate il Premio Valentino Bucchi 2007 nel suo Trentennale
esclusivamente sul sito internet della Fondazione Valentino BUcchi
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PRIMA PUNTATA - 8 dicembre 2007
SERIAMENTE E FESTOSAMENTE SI È CONCLUSO A ROMA IL TRENTENNALE DEL PREMIO INTERNAZIONALE VALENTINO BUCCHI, FESTIVAL "PAROLE E MUSICA PER L'UNITÀ DEI POPOLI".
IN PRIMO PIANO LE ATTIVITÀ CULTURALI, NON SOLO SPETTACOLO.
Si è concluso, con la cerimonia di premiazione e il concerto conclusivo dei vincitori (il 4°), seriamente e festosamente, il 29 novembre 2007 sera, per la 30a volta in 30 anni a Roma, con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il Premio internazionale Valentino Bucchi di esecuzione e composizione musicale, il più antico della Capitale: compositori, clarinettisti, flautisti, cantanti si sono cimentati offrendo un quadro articolato della musica del secolo da poco concluso e della più immediata contemporaneità. I giovani musicisti hanno dato prova, dal 15 al 29 novembre 2007, delle loro capacità, in una "escalation" di positività di bravure del mondo.
Ma il Premio Valentino Bucchi, un puntino nell'universo culturale e sociale, nel suo trentennale, ha voluto ancora una volta rivendicare il valore formativo del merito e dell'approfondimento della conoscenza, non solo settoriale, spettacolare e aleatorio; il valore della libertà e dell'autonomia della cultura e dell'arte rispetto ai "sistemi", quali che essi siano: politico-partitici, economico, delle sponsorizzazioni e delle imprese; la volontà di rimanere istituzione senza scopo di lucro che ancora una volta si è affermata, grazie soprattutto ai Paesi Esteri e ad apporti individuali.
Il Premio Valentino Bucchi prosegue il suo cammino perché si attui nel 2008 la 31a edizione a Roma; vorrebbe continuare a vivere sotto l'onda dell'entusiasmo e dell'affermazione di ideali che nulla hanno da spartire con il popolo delle Partite Iva, ma molto con quello di statuti nati dalla volontà di offrire qualcosa di seriamente impegnato perché vincano le potenzialità dei singoli, trasformate in realtà.
La Provincia di Roma, che da anni non contribuiva più allo svolgimento del Premio internazionale Valentino Bucchi, ma che era all'inizio - nel 1978 - nel Comitato promotore, ha cercato nel 2007 di dare un piccolo contributo di 10.000 Euro per coprire parzialmente il disavanzo non ancora liquidato, ma siamo certi del significato di questo gesto per una ripresa della collaborazione. Non abbiamo, nella ormai nostra storia del Premio per la musica più antico della citta' di Roma, voluto distaccarci dalla Capitale, città natia del Premio, come hanno fatto tanti altri, perchè il luogo natio deve vivificare ciò che alberga e si sviluppa sul suo territorio.
DALL'AMMINISTARZIONE CAPITOLINA MANCA OGNI SOSTEGNO, EPPURE, ANNO DOPO ANNO, IL PREMIO VALENTINO BUCCHI HA CONTINUATO AD ONORARE LA SUA CITTA' NATALE.
Il rapporto del Premio Valentino Bucchi con la Città, Roma Capitale, che pure gli ha dato i natali, è purtroppo divenuto tra i peggiori.
NON VEDO, NON ASCOLTO, NON PARLO,, così potrebbe riassumersi l'atteggiamento dell'Amministrazione Capitolina nella sua totalità che non considera ormai praticamente esistente il Premio Valentino Bucchi, al quale non assegna più un cent dal 2002. Ma la Fondazione Valentino Bucchi sa di non demeritare e spera sempre in una ripresa di collaborazione che ha continuato a cercare, perché il merito venga premiato.
Sorda è rimasta sino ad oggi l'Amministrazione della nostra città, anche in occasione del trentennale del Premio, con il suo Sindaco, che pure ha alimentato poco prima, sia pure attraverso barricate di poliziotti, doverosamente impegnate ad offrire "sicurezza", la Seconda Festa del Cinema. Walter Veltroni, il leader del nascente Partito Democratico, assieme all'attuale Assessore alla Cultura Silvio Di Francia (che ha celebrato, a più non posso, i 30 anni dell'Estate Romana) non hanno degnato invece sinora di uno sguardo una istituzione, la Valentino Bucchi, che pure negli anni 80-90 era nel bilancio fisso capitolino, nata a Roma, e che non ha demeritato certo, nella sua trentennale vita istituzionale, continuando a chiedere alle istituzioni pubbliche statali, regionali, provinciali, comunali, collaborazione e non sottomissione, contributi in danaro da trasferire ai giovani meritevoli perché migliorino sempre più ed allarghino i loro orizzonti, e non finanziamenti che potrebbero anche significare "sottomissione ai poteri forti".
Aspettiamo contributi anche finanziari da chiunque sia in grado ed abbia la volontà di darceli per continuare ad operare perché il merito tra i giovani continui ad affermarsi.
Precisiamo dei dati di fatto che ci riguardano e che altrimenti rischierebbero di non venire mai alla luce:
I CONTRIBUTI ASSEGNATI SINORA DAL NOSTRO PAESE PER IL TRENTENNALE
DEL PREMIO VALENTINO BUCCHI (1978-2007)
Il Premio è promosso dalla Fondazione omonima (riconosciuta come Fondazione, istituzione senza scopo di lucro, con D.P.R. del 17 aprile 1990)
Ecco il quadro sino ad oggi di quanto il nostro Paese ha fatto a nostro favore e a nostro "disfavore" nell'anno 2007, nel trentennale del Premio Valentino Bucchi, che pure -ne siamo convinti pure noi- con il suo prestigio anche internazionale onora il nostro Paese.
Sono stati assegnati per 4 concorsi internazionali (regolarmente attuati) sulla musica del 20° e 21° secolo, a Roma, (30a edizione) e per 2 Incontri internazionali
dal Dipartimento dello Spettacolo dal vivo del Ministero per i Beni e le Attività culturali: euro 25.000,00,
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri: euro 20.000,00
dalla Regione Lazio: euro 8.000,00
e in fase di assegnazione, 10.000,00 euro dalla Provincia di Roma.
Totale 63.000,00 euro, se tutto va bene
ASPETTIAMO CON ANSIA ALTRI CONTRIBUTI PER COPRIRE I BUCHI...
La spesa per i soli premi in danaro già consegnati È di euro 51.000,00 (cinquantunomila/00)
I RAPPRESENTANTI DELLE AMBASCIATE IN ITALIA ALLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE
per la SLOVACCHIA - S.E. L'Ambasciatore Slovacco in Italia, DR. STANISLAV VALLO
al quale è stata affidata la consegna dei diplomi ai vincitori con la collaborazione dei Presidenti delle Giurie
con il
dr. Vladimir Urban, Primo Consigliere dell'Ambasciata
per la CINA il Consigliere Chen Guoyou
per l'IRLANDA dr.Gérard McCoy, Addetto culturale e commerciale in Italia
per la BIELORUSSIA il Consigliere Anatoly Glaz, Secondo Segretario dell'Ambasciata in Italia
per MALTA dr.ssa Maria De Pasquale Primo Segretario e Console dell'Ambasciata in Italia
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IL SIGNOR NESSUNO HA TRIONFATO PER IL GOVERNO ED IL PARLAMENTO ITALIANO
PER REGIONE LAZIO, PROVINCIA E COMUNE DI ROMA
MA IN COMPENSO SONO PERVENUTI ALCUNI MESSAGGI DI AUGURIO E DI RICONOSCIMENTO
PER LA VALIDITÀ DELLE INIZIATIVE
I PREMI IN DENARO ASSEGNATI E RISCOSSI DAI "MERITEVOLI" AL VALENTINO BUCCHI 2007 (Euro 51.000,00)
L'elevato valore interpretativo e tecnico che si esige al Premio Valentino Bucchi ha portato ad asssegnare due soli primi premi nella esecuzione.
I DUE PRIMI PREMI assegnati sono stati:
- per il cinese CHAO ZHAO di anni 23, di Shanghai che è stato anche premiato per essere il più giovane dei partecipanti al concorso "Vita e Miracoli per il Clarinetto del 20° e 21° secolo". Attualmente frequenta un master a Shangai del prof. Zhao Zengmao che nel 2004 era stato presidente della giuria del Premio Valentino Bucchi di flauto e clarinetto. Il giovanissimo Chao Zao aveva partecipato al Premio Valentino Bucchi 2004 di clarinetto ed era arrivato semifinalista ottenendo il premio Adalberta Spada come il più giovane dei semifinalisti. Nel 2007 ha ottenuto la medaglia d'argento del Presidente della Repubblica, on. Giorgio Napolitano, il premio in danaro di euro 12.000,00 (dodicimila = 1° premio clarinetto) + Premio Ciro Scarponi di euro 400,00 (quattrocento) per il più giovane dei semifinalisti + pubblicazioni del Premio Valentino Bucchi
- per la tedesca di origine russa, VERONICA AMARRES, mezzosoprano, di anni 34, che risiede a Monaco (Germania), già vincitrice di vari concorsi. Ha ottenuto la medaglia d'argento del Presidente della Repubblica, il premio in danaro è di euro 7.500,00 (settemiolacinquecento) + pubblicazioni del Premio Valentino Bucchi
IL COMPORRE NEL 2007
Agli esecutori si sono accomunati i compositori che con la loro creatività hanno dato ancora una volta sfogo (la trentesima) alle loro capacità; giudicati da una giuria, in prevalenza costituita da rappresentanti dei Paesi esteri (Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Spagna) i tre premi assegnati sono andati a 3 italiani.
Il 1° premio ha raggiunto la compositrice KAREN ODROBNA GERARDI, di anni 32, formatasi al Conservatorio di Perugia. Ha ottenuto la medaglia d'argento del Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano e il premio in danaro di euro 3.500,00 (tremilacinquecento) oltre alla pubblicazione della composizione premiata "Se un violoncello diventa albero per contrabbasso e 10 strumenti"
Il 2° premio ha raggiunto il veronese GIOVANNI BERTELLI, di anni 27, formatosi al Conservatorio Dall'Abaco della sua città, per la composizione "Libro d'inverno per flauto solo". Ha ricevuto il premio in danaro di euro 1.600,00 (millleseicento)
Il 3° premio è andato a GIUSEPPE BINI, di anni 29, formatosi al Conservatorio di Bari, per la composizione "Patres per mezzo soprano, quartetto d'archi e contrabbasso" su testo di S.Agostino. Ha ricevuto il premio in danaro di euro 1.000,00 (mille/00).
VITA E MIRACOLI DEL CLARINETTO NEL 20° E 21° SECOLO
Altri premi in danaro sono stati assegnati nell'esecuzione per il clarinetto nel 20° e 21° secolo:
Il 2°premio a MICHELE MARELLI di anni 29. formatosi nel Conservatorio di Alessandria. Ha ricevuto il premio in danaro di euro 5.500,00 (cinquemilacinquecento) e pubblicazioni del "Premio Valentino Bucchi":
Il 3° premio è stato attribuito a FRANCESCO NEGRINI di anni 25, formatosi al Conservatorio "Rossini" di Pesaro, dove ha conseguito il diploma di clarinetto con il massimo dei voti nel 1999. Ha ricevuto il premio in danaro di euro 3.200,00 (tremiladuecento) e pubblicazioni del "Premio Valentino Bucchi".
A MANUELA VETTORI, di anni 25, promettente finalista, è stato assegnato dalla giuria il clarinetto in sib professionale sistema Boehm nato dalla collaborazione tra la Orsi s.r.l., rappresentata al Bucchi da Donatella Della Valle, e John Weir - Canada, quest'ultimo giunto appositamente dal Canada per il clarinet-day (28 novembre). La Vettori ha avuto anche un premio in danaro di euro 1.400,00 (millequattrocento) e pubblicazioni del "Premio Valentino Bucchi".
VINCENZO ANDREA ISAIA, di anni 30, semifinalista al Premio Valentino Bucchi 2007, ha avuto un premio in danaro di euro 1.400,00 (millequattrocento) e pubblicazioni del "Premio Valentino Bucchi".
I premi per "IL FLAUTO E L'OTTAVINO nel 20° e 21° secolo":
Non assegnato il 1° premio.
Il 2° premio è stato assegnato a CLAUDIA BUCCHINI di 28 anni, Ha compiuto i suoi studi musicali in flauto presso la Scuola di Musica di Fiesole con Luciano Tristaino, e ha conseguito poi il diploma di perfezionamento triennale con ill m° Ancillotti. Ha ricevuto il premio in danaro di euro 4.000,00 (quattromila) e pubblicazioni del "Premio Valentino Bucchi".
Il 3° premio alla greca CHRYSSI DIMITRIOU, di anni 28, formatasi nella città natale e poi in varie città europee, attualmente si trova a Parigi. Ha ricevuto il premio in danaro di euro 3.000,00 (tremila) e pubblicazioni del "Premio Valentino Bucchi".
I Premi per "IL CANTO nel 20° e 21° secolo":
Oltre al 1° premio conquistato da Veronica Amarres, è stato asssegnato
Il 2° premio a ABE SAKIKO (Giappone) di anni 34. Soprano, titolare di una borsa di studio del Governo Italiano finalizzata all'apprendimento del repertorio cameristico vocale del Novecento italiano, e continua a studiare in Italia sotto la guida del M° Biancamaria Casoni. Ha ricevuto il premio in danaro di euro 4.000,00 (quattromila/00) e pubblicazioni del "Premio Valentino Bucchi".
OLGA GRECHKO (Russia) semifinalista, di anni 36. Già vincitrice del Secondo Premio Valentino Bucchi nel 2001. Inizia la sua carriera nel 1992 con l'Opera di Monteverdi "L'Incoronazione di Poppea" sotto la direzione di Renee Clemencic. Collabora con orchestre da camera come Moscow State Orchestra of Cinematography e Studio of new music. Ha ricevuto il premio in danaro di euro 1.700,00 (millesetteceento) e pubblicazioni del "Premio Valentino Bucchi".
PRESIDENTI DELLE GIURIE:(eletti)
JESUS VILLA-ROJO (Spagna) per Il comporre nel 2007:
GIUSEPPE GIGLIO (Italia) per Clarinetto e Canto nel 20°e 21° secolo;
ANGELO PERSICHILLI (Italia) per Flauto e Ottavino nel 20°e 21° secolo;
JOHN GALEA (Malta) per il Coro di voci bianche.
Altri membri di giuria per il concorso di composizione:
Edgar Alandia, Guido Baggiani, Maria Christina Krithara (Grecia), Kevin O Connell (Irlanda), Albena Petrovich Vratchanska (Lussemburgo) , Antonio Poce, Francsco Telli:
per esecuzione (in ordine alfabetico):
Matej Drlicka (Rep.Slovacca) e Uladzmir Nekhayenka (Rep. Bielorussa) per tutte le giurie, Gabriella Agosti (coro), Angelo Degl'Innocenti (canto), Marianne Eckstein (flauto), Antonio Fraioli (clarinetto), Stefano Ginevra (clarinetto, flauto, canto e coro), John Galea (clarinetto, flauto e canto), Deborah Kruzanski (flauto), Joan Logue (canto), Paolo Lucci (coro), Nicola Mazzanti (flauto), Ivo Meccoli (clarinetto), Federico Paci (clarinetto) , Valerio Paperi (canto) , Claudio Paradiso (flauto), Teresa Procaccini (clarinetto e coro), Gaetano Schiavone (flauto), Rosanna Straffi (canto e coro)
Pianisti accompagnatori chiamati dalla Fondazione: Sara Di Matteo (flauto), Stefano Severini (2a prova clarinetto), Enrico Coco (3a prova clarinetto)
Fine prima puntata
Nei prossimi giorni le altre puntate sul Premio Valentino Bucchi 2007 nel suo trentennale, sempre e solo in internet sul sito della Fondazione Valentino Bucchi:
SITO www.premiobucchi.it
Fondazione Valentino Bucchi
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SECONDA PUNTATA - 9 dicembre 2007
Domenica 25 novembre 2007 nell’ambito del Premio Valentino Bucchi 2007 alle ore 10,30
alla Sala Baldini a Roma
si è tenuto l’Incontro “Renata Cortiglioni, 20 anni dopo”.
È il ricordo vivo, soprattutto attraverso uno dei suoi allievi, Paolo Lucci e il suo coro di ragazzi, di una figura luminosa della interpretazione musicale che ha dedicato la sua vita, dal 1934 al 1983, all’insegnamento e alla formazione dei giovani, con particolare riferimento al “Coro di voci bianche“.
Renata Cortiglioni (Serrungarina, Pesaro, 1909). Poche scarne notizie si trovano nell’Appendice del Dizionario della Musica e dei Musicisti (Utet,1990).
Dopo essersi diplomata in pianoforte con Mario Vitali e Amilcare Zanella presso il Conservatorio "G. Rossini" di Pesaro e in Canto Corale con Armando Antonelli e Bonaventura Somma presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma, dal 1934 al 1943 ha insegnato presso l'Accademia Femminile di Orvieto e presso le scuole elementari e medie di Roma.
Dal 1949 al 1983 ha diretto, sino al suo scioglimento, il Coro di Voci Bianche della Radiotelevisione Italiana, collaborando con le istituzioni più affermate (Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro dell'Opera, Sagra Musicale Umbra) e con i più grandi direttori da Molinari a Muti, incidendo altresì dischi per la RCA, Decca, CBS, etc.
Dal 1956 al 1979 ha tenuto un corso di esercitazioni corali presso il Conservatorio di S. Cecilia, e proprio in quanto direttrice del coro di voci bianche della scuola media annessa al Conservatorio romano, aveva preso parte anche, con il consueto entusiasmo, ad una trasmissione nella Rubrica settimanale “Musica allo specchio“ -Rai-Radio Due- del 28 maggio 1977, dirigendo “il canto dei fanciulli sulla cupola” dal Parsifal di R.Wagner.
E' scomparsa a Roma il 13 luglio 1987.
Ed ecco quanto per questo recentissimo “Ricordo della Renata Cortiglioni“ scrive uno dei suoi allievi prediletti, Paolo Lucci che di questo “Ricordo” è l’artefice principale.
“A mio parere c'è più di un motivo valido per ricordare Renata Cortiglioni nel ventesimo anniversario della scomparsa. Innanzitutto il riconoscimento della particolare abilità della musicista che, con bambini e ragazzi senza particolari doti individuali, è riuscita a creare un complesso di voci bianche al livello dei migliori cori stranieri dove invece la selezione è severissima. Per il suo impegno professionale assoluto, Renata Cortiglioni ha conseguito i notevoli risultati che tutti sanno, al prezzo di grande sacrificio personale e con una totale dedizione all‘arte (si pensi, a titolo di esempio, che effettuava le prove quotidianamente compresi i giorni festivi). Fosse alle prese con Britten o Hindemith, con una colonna sonora cinematografica o con uno show televisivo, il suo coro di voci bianche della RAI era sempre e comunque ineccepibile. Purtroppo, forse per un innato pudore o una eccessiva modestia, la Cortiglioni non ha quasi mai programmato concerti in cui il coro di voci bianche fosse protagonista né amava molto incidere dischi o effettuare tourné fuori Roma.
Altro merito di Renata Cortiglioni è stato quello di stimolare i compositori alla creazione di nuovi lavori per voci bianche in un Paese come l'Italia dove scarseggia un impegno compositivo in questo senso. Autori come Ferrari Trecate, Gervasio, Mortari, Pizzini, Somma, Tocchi, Veretti le hanno dedicato proprie composizioni, ma un nome soprattutto vorrei ricordare, quello di Arnaldo Boreggi che con umiltà e sapienza ha operato per le sue voci bianche per trent'anni.
Il nome della Cortiglioni non è legato solo al Coro di Voci Bianche della RAI, ma ha trovato una naturale collocazione nel mondo della scuola; non dimentichiamo che ha sempre amato definirsi soprattutto un'insegnante e come tale ha molto operato, dall'Accademia Femminile di Orvieto al Collegio di Musica, all'ISEF, per arrivare al Conservatorio di S. Cecilia dove ha curato le esercitazioni corali nella Scuola Media per quasi un quarto di secolo. Generazioni e generazioni di musicisti le devono molto e per chi ha avuto la fortuna di parteciparvi o di assistervi non è facile dimenticare il Saggio finale della Scuola Media di S. Cecilia: duecento ragazzi disciplinatissimi che, al gesto appassionato e vigoroso della Cortiglioni, eseguivano con rigore stilistico e perfetta intonazione brani polifonici come non avveniva in nessun altro conservatorio italiano.
Eppure, ricordo, sottolinea ancora Lucci, non essendo previste dall'ordinamento scolastico le lezioni collettive di canto corale nella Media, la Cortiglioni era costretta, in prossimità dell'esecuzione, a pregare qualche collega di cederle la sua ora per riunire le classi! Del resto, bisogna aggiungere amaramente, nonostante tanti discorsi sull’educazione musicale, pochi allora hanno mostrato di capire a fondo lo straordinario valore formativo dell’esperienza in un coro di voci bianche come quello della Cortiglioni, di cui pochi addirittura rammentano l’esistenza. Persino la RAI, che a suo tempo sciolse il coro senza preavviso, causando un enorme dolore alla Cortiglioni, l'unico coro che continua a propinarci è quello dell'Antoniano! Per quel che mi riguarda, nonostante siano ormai passati quaranta anni, i sei trascorsi nel suo coro hanno lasciato un'impronta indelebile nella mia vita”.
IL CORO DI VOCI BIANCHE DELL'ARCUM, diretto da PAOLO LUCCI, applauditissimo, esegue, introducendo il “Ricordo”,brani del repertorio di Renata Cortiglioni
- Anonimo sec. XVI: “Amor Gesù ” (elab. Bruno Sabattini)
- Anonimo "Sanctissima" (elab. Arnaldo Boreggi)
- Luciano Bettarini (1914-1997) “Mancava qualche cosa” (1955) da "6 piccoli cori"
( dedicati a Renata Cortiglioni)
Paolo Lucci ha raccolto da tempo documentazioni sull’attività della Renata Cortiglioni e la Fondazione Valentino Bucchi è lieta di poter dar voce al ricordo di una direttrice di coro che è stata una figura così centrale nel "Novecento” appunto per la musica corale.
Lucci ha preparato un video sulla sua attività. "Renata Cortiglioni in video --commenta- è quasi una contraddizione in termini, data la sua naturale ritrosia nell'apparire persino in fotografia. È stato infatti particolarmente difficile scovare, tra il già scarso materiale che ci resta del suo Coro i rarissimi momenti in cui, anche se fuggevolmente, Renata Cortiglioní appare di persona“.
In un primo documento tratto da un docurmentario sulla vita degli studenti del Collegio di Musica al Foro Italico. Renata Cortiglioni addirittura “recita”. "Scherzo ovviamente", annota Lucci, ma... giudicate voi! soggiunge.
1) Documentario "Musica fra i marmi" di Ugo Fasano (1952) (frammento)
a) G.P. da Palestrina: Jesu rex admirabilis
b) L. Cherubini: Marcia vocale (coro alunni del Collegio di Musica di Roma-Civis)
La seconda documentazione in video è “doppiamente preziosa”: si tratta di un brano del “Parsifal" di R. Wagner: dall’Atto I (Frammento dall'Agape Sacra) eseguito in un Concerto offerto a S.S. Pio XII dall’Orchestra Sinfonica e Coro di Roma della RAI, diretto da Eugen Jochum nel 1956.
Il coro di voci bianche ha in quel contesto un breve ma significativo intervento. Lucci ricorda che in questa opera debuttò il Coro di Voci Bianche della RAI diretto da Renata Cortiglioni nel 1950, in una edizione diretta da Vittorio Gui e che vi debuttò anche la giovane ma già celebre Maria Callas.
Sarà questa l’unìca opera lirica cui Renata Cortiglioni accetterà di far partecipare ì suoi ragazzi al Teatro dell'Opera di Roma.
1) “Musica fra i marmi (Collegio di Musica);
2) “Parsifal”
Segue il "CONCERTO DI PRIMAVERA" presentato da Anna Maria Gambineri, andato in onda nel 1960
a) Anonimo: La Primavera
b) Anonimo sec. XVI: Passò la notte buia (elab. di Domenico Alaleona)
c) F. Anerio: 0 Jesu mi dulcissime
d) A. Falconieri: Folti boschetti
e) G.M. Nanino: Le rose frond' e fiori
f) 0. Vecchi:il grillo (tr. D. Alaleona)
Il Coro è qui protagonista assoluto con una selezione di brani polifonici sacri e profàni; già di per sè è un fatto straordinario, impensabile nell’odierna TV. Inoltre si può ammirare la tecnica direttoriale di Renata Cortiglioni. Il suo è un gesto vigoroso ed essenziale che sa adeguarsi alle esigenze specifiche di ogni brano. Ricordo -aggiunge Lucci- ; da ex cantore che pretendeva che la seguissimo costantemente e basta guardare i volti di questi cantori (oggi sessantenni) per verificare il suo Carisma.
Nel video si susseguono due testi che testimoniano la versatilità del Coro di Voci Bianche della RAI, che non disdegnava la cosiddetta musica leggera. Da vera professionista -prosegue il commentatore- Renata Cortiglioni non aveva preclusioni in campo musicale, né faceva artificiosa graduatoria di merito. I suoi ragazzi rispondevano brillantemente pure in questo settore, rivelandosi, all’occorrenza, anche brillanti attori, come è evidente in un “tango della scuola” tratto dal fortunato “Giornalino di Gian Burrasca” di Lina Wertmúller (1964) con Rita Pavone e l'orchestra diretta da Luis Bacalov. La musica è di Nino Rota. Subito dopo viene proposta la canzone simbolo di quello sceneggiato televisivo “Viva la pappa col pomodoro” che costò al povero Rota l’ironia e il dileggio di molti suoi colleghi.
“Ma -ha commentato Lucci- mi chiedo, quanti di loro avrebbero saputo scrivere un brano così efficace e pertinente?”
A presentarlo è un giovane Corrado nel varietà televisivo "La prova del 9" con l'orchestra diretta da Gianni Ferrio, nel 1965.
Veniamo ad un aspetto meno appariscente dell’attività di Renata Cortiglioni: la promozíone dell'interesse dei compositori contemporanei nei confronti delle voci bianche. Fino all'avvento del suo Coro, infatti, gli autori italìani non avevano mostrato particolare interesse per questo mezzo espressivo e si deve per esempio alla RAI dell’epoca, d'intesa con le edizioni Ricordi, l'iniziativa di commissionare a compositori del calibro di Ennio Porrino, Luigi Forrari Trocate, Giorgio Federico Ghedini e Gian Luca Tocchi un nuovo repertorio per le voci dei ragazzi.
Segue l’ascolto di un brano di Franco Mannino "Elogio del serpente a sonagli" su testo spiritosissimo di Sergio Tofano (con l'orchestra diretta da Fabi Fabor) con interviste dello stesso Fabor ai bambini. È tratto da un ciclo di trasmissioni, “Il corrierino della musìca" (1967) che aveva il lodevole compito -afferma Lucci- di avvicinare i ragazzi alla buona musica. AI termine del canto vi è una breve intervista ai cantori.
Vi è quindi la deliziosa “Filastrocca” della compositrice Barbara Giuranna, dalla trasmissione televisiva "Tanto piacere" condotta da Claudio Lippi (1975) che ha costituito uno dei cavalli di battaglia del Coro di Renata Cortiglioni. È il 1975 ed è l’ultima apparizione televisiva di Renata Cortiglioni. Di lì a poco la Rai della Riforma deciderà di sopprimere il suo complesso corale, dopo un quarto di secolo di attività. Questa decisione procura un dolore intenso alla direttrice del coro che ne risente anche fisicamente e certo l’infarto che l’ha colpita ne può essere stato un riflesso. Continua, sia pure limitata, la sua attività per altri otto anni prendendo in affitto l’aula di una scuola elementare e da ultimo facendo venire a provare i cantori a casa sua.
Nel proseguimento del video si torna al genere “leggero” con un esempio di quello che l’ambito pop avrebbe potuto sviluppare in tema di voci bianche. Si tratta di un’originale bossa nova “Stanotte come ogni notte” di Gianni Ferrio, un musicista di tutto rispetto che collaborò con il Coro di Renata Cortiglioni per una ventina d’anni. La voce è quella di una grande cantante, Caterina Valente; dal varietà televisivo "Speciale per noi" con Paolo Panelli (1971) La RAI purtroppo abbandonerà questa strada e propinerà per decenni solo il Coro dell'Antoniano della cui direttrice, Mariele Ventre, prernaturamente scomparsa -Lucci lo apprende da un noto settimanale- è stata proposta la beatíficazione. Ogni commento è superfluo!
Si torna alla cosiddetta musica "seria" con un Concerto sinfoníco-corale diretto da un giovane Claudio Abbado nel 1968 all'Audìtorium della RAI al Foro Italico, anche questo oggi smantellato per far posto agli spettacoli dì varietà-. Si esegue il Finale della “Sinfonia di salmi" di Igor Stravinsky, un frammento brevissimo tratto dal programma “Mafalda e la Musica”. Siamo agli inizi degli anni ’70 ed anche i Cori di voci bianche cambiano look. Il regista chiede al Coro di voci bianche della RAI di esibirsi in borghese. Lucci ritiene che Renata Cortiglioni non condividesse appieno tali scelte. Il brano è un celebre canone di Mozart “Bona nox”.
Nel penultimo documento televisivo siamo nel 1980 al Teatro Morlacchi di Perugia per il Concerto conclusivo della 35a Sagra Umbra. È il Finale del “Te Deum” di Berlioz diretto da Georges Pretre con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecillia. Prevedendo il lavoro di Berlioz un organico gigantesco, addirittura tre cori, il Coro dell’Accademia è integrato dal Coro Filarmonico di Praga e al Coro di Voci bianche di Renata Cortiglioni è affiancato il Coro di Voci bianche dell’Arcum. “Fu per me -commenta Lucci- un’emozioine indicibile e purtroppo unica, come lo fu per i miei ragazzi che si trovavano di fronte fin almente quel modello cui acvcevo fatto e farò sempre riferimento”.
L’ultima apparizione televisiva del Coro di Voci Bianche,della Cortiglioni, ormai non più della RAI; risale al 1983 e per uno strano gioco del destino, l’intervento del Coro apre una “Serata Mussoliniana” che rievocava fatrti e misfatti del ventennio fascista. I ragazzi eseguono l’“Inno a Roma” di Giacomo Puccini (Direzione di Nicola Samale, vestiti da balilla e da piccole italiane e -commenta Lucci- posso immaginare l’emozione profonda di Renata Cortiglioni nel vederli in quei panni. Avrà avuto per un momento l’illusione di un balzo indietro di mezzo secolo, ai suoi esordi negli anni Trenta. Vorrei esprimere l’auspicio -conclude Lucci- che l’esempio luminoso di Renata Cortiglioni possa ancora pertanto tempo essere un punto di riferimento per quanti hanno a cuore realmente l’educazione non solo musicale dei ragazzi, in un’epoca come la nostra che certo non abbonda di modelli umani significativi”.
A concludere l’Omaggio a Renata Cortiglioni a 29 anni dalla sua scomparsa è di nuovo il Coro di Voci bianche dell’Arcum diretto da Paolo Lucci, eseguendo:
Giulio Razzi (1904-1976) Primavera (1938) Giulio Cesare Paribeni (1881-1964) Gesù in sogno (1934) Georg Friedrich Hándel (1685-1759) Joy to the world (trascrizione Amaldo Boreggi).
Grazie davvero a Paolo Lucci che ha permesso al pubblico che ha affollato la Sala Baldini di conoscere e riconoscere una figura così benemerita della cultura e dell’arte del 20° secolo.
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TERZA PUNTATA - 10 dicembre 2007
Desideriamo far conoscere un po’ meglio i semifinalisti, finalisti e vincitori del trentennale del Premio Valentino Bucchi che si è svolto a Roma dal 15 al 29 novembre 2007. Le informazioni sono quelle fornite direttamente al Premio Valentino Bucchi dai partecipanti al Premio che si sono distinti per merito
per Il Comporre nel 2007
Karen Odrobna Gerardi (Roma 1975) che si è distinta ottenendo il 1° premio al Valentino Bucchi 2007 con la composizione. Si è diplomata in pianoforte sotto la guida del m° Stefano Ragni e in composizione sotto la guida del m° Edgar Alandia, ambedue docenti al Conservatorio di Perugia. Attualmente è iscritta al 2° anno del Corso Biennale di Secondo Livello presso il Conservatorio di Musica di Perugia. È anche laureata in filosofia con una tesi sul Prometeo di Luigi Nono; ha collaborato alla stesura della parte musicale del libro "Italia, terra d'Eccellenza" della prof.ssa Rossana Pace, edito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. È autrice di musica da camera e per orchestra.
Giovanni Bertelli (Verona 1980) che ha ottenuto il 2° premio al Bucchi 2007 con la composizione "Libro d’inverno per flauto solo" si è diplomato nel 2003 in pianoforte al Conservatorio di Verona sotto la guida della prof.ssa Laura Cattaneo, perfezionandosi poi in Finlandia presso il Conservatorio di Tampere con Lauri Vainmaa. Ha partecipato a vari corsi e seminari con Agnès Postec, Peter Lang, Gerlinde Otto. Si è laureato in filosofia con lode presso l'Università di Verona e ha seguito il corso di composizione al Conservatorio di Verona, studiando con i m.i Marco Tutino e Andrea Mannucci, con il quale si è dipiomato nel 2007 con il massimo dei voti e la lode. Attivo come solista e come pianista in complessi da camera. Sue composizioni sono state eseguite in Italia e in Finlandia.
Giuseppe Bini (Putignano, 1978) ha ottenuto il 3° premio al Bucchi 2007 con la composizione “Patres per mezzo soprano, quartetto d’archi e contrabbasso su testo di S.Agostino". Il curriculum che ci ha inviato è molto ampio: ne diamo alcuni stralci: Diplomato in pianoforte (programma sperimentale) nel 2001 con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore presso il Conservatorio di Bari sotto la guida della prof.ssa Angela Agnese con cui prosegue l'indirizzo solistico del biennio superiore e in composizione sperimentale sotto la guida del m° Biagio Putignano (2006) è anche diplomando in direzione d'orchestra con il m° Rino Marrone. Segue anche il corso triennale di composizione all'Accademia di S.Cecilia a Roma.Dimostra predilezione come pianista per la musica contemporanea.
Vita e miracoli del clarinetto nel 20° e 21° secolo
Chao Zhao (Shanghai, 1984). All’erà di tre anni inizia lo studio del pianoforte con il professore Ya Shi Zen, ma sarà il professore Gu Peng il suo primo insegnante di clarinetto; Nel 2003 comincia il suo percorso universitario guidato dal prof. Zhai Zengmao. Suona il clarinetto e il clarinetto basso con l’Orchestra del Conservatorio di Musica di Shanghai, nell’Orchestra dell’Opera House di Shanghai e nella Shanghai City Band. Nel 2007 ha vinto il 1° premio.
Michele Marelli (Alessandria,1978) 2° premio al Valentino Bucchi 2007. Clarinetto solista dello Stockhausen Ensemble. Si dedica da oltre un decennio all’interpretazione della musica contemporanea. 5 volte vincitore dello Stockhausen Preis. Ha suonato da solista in molte note sale da concerto europee (Germania, Ungheria, Austria, Spagna, Olanda). Ha collaborato con compositori affermati. La musicologa Pamela Weston ha definito le sue interpretazioni come le più entusiasmanti e immaginifiche degli ultimi tempi. Ha ottenuto una borsa di studio dalla CRT di un anno, grazie alla quale risiede presso la Fondazione Stockhausen in Germania.
Francesco Negrini (Roma,1982) 3° Premio al Valentino Bucchi 2007. Vincitore negli anni 2004-2007 di concorsi nazionali e internazionali (1° premio assoluto concorsi “Città di Vasto”, "Riviera Etrusca", “Fiati solisti” di Arezzo' Città di Pesaro", ecc.). Si sta perfezionando presso la Musikakademie di Basilea sotto la guida di François Benda. Negli anni 2001-2006 si è perfezionato sotto la guida dei maestri Fabrizio Meloni, Alessandro Carbonare, e Thomas Friedli. È stato primo clarinetto dell’Orchestra giovanile italiana, collabora con l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra della Toscana, Orchestra Mozart. Ha suonato sotto la Direzione di Claudio Abbado e Riccardo Muti. Ha partecipato a registrazioni per la Deutsche Grammophon, Rai e Amadeus. Si è esibito anche come solista con l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano e l’Orchestra da Camera di Basilea.
Manuela Vettori (Rovereto, 1982) finalista al Premio Valentino Bucchi 2007 e vincitrice del clarinetto professionale "Orsi&Weir". Si è perfezionata con il m° W. Meyer. Attualmente studia con i m.i Fabrizio Meloni e Mauro Pedron. Esibitasi come solista e solista con orchestre e in formazioni cameristiche in Italia e all’estero (Germania, Ungheria, Austria, Spagna, Olanda), ha collaborato con diverse orchestre, fra cui l’orchestra Haydn di Trento e Bolzano. Ha registrato per la radio e la televisione.
Vincenzo Andrea Isaia (Paternò, Catania, 1977) semifinalista al Premio Valentino Bucchi 2007 si è perfezionato in Italia e all’estero con clarinettisti e musicisti di chiara fama, quali A. Pay, F.Ferranti, C. Palermo, K.Leister. 1° clarinetto nella Ostia Chamber Orchestra, vincitore nel 2000 di tutti i posti per clarinetto banditi dal Ministero della Difesa al “I concorso per orchestrali presso la Banda musicale dell’Esercito Italiano” diretta attualmente dal m° Fulvio Creux, dove è orchestrale come clarinetto di prima parte.
Il Flauto e l’Ottavino nel 20° e 21° secolo”.
Claudia Bucchini 2° Premio. Vincitrice di concorsi come la borsa di studio “Severino Gazzelloni” nel 2002. Ha collaborato come primo flauto con l’Orchestra del Festival Wagneriano di Erl (Austria) sotto la direzione di G.Kuhn. Nel 2007 ha preso parte alla tournée invernale negli Usa come Secondo Flauto dell’Orchestra Sinfonica Toscanini diretta da L. Maazel, svolta in gemellaggio con la New York Philarmonic Orchestra e con la Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniel Harding in Italia e Germania.
Chryssi Dimitriou (Atene, 1979). 3° premio al Bucchi 2007. La sua formazione professionale, dapprima svoltasi nella città natale si è poi arricchita nelle più importanti città europee: “Royal Northern College of Music” in Manchester, Conservatorio Nazionale Regionale di Strasburgo con il M° Mario Caroli, École Normale de Musique de Paris con il M° Pierre Yves Artaud. Vanta numerose collaborazioni con l’Orchestra dei Paesi Balcani e l’Orchestra di Patras, con la “ French Flute Orchestra”, e performance ai concerti “Jeunes talents, Cité de la Musique“ di Strasburgo.
Luca Bellini (Roma 1980) finalista al Bucchi 2007. Si è esibito in sale e festival anche di prestigio internazionale. Attualmente è Flauto solista dell’Ensemble “Algoritmo”, diretto da Marco Angius, specializzato in musica contemporanea e del ‘900 storico. Al suo attivo ha collaborazioni e concerti da camera con musicisti di spicco quali: Luigi Piovano, Jonathan Williams, Marco Rogliano. Ha registrato per Radio Tre, Rai Trade. Ha inciso un Cd solistico edito da Village Records. Ha tenuto masterclass di flauto a Bangkok e Yakarta.
Il canto nel 20° e 21° secolo
Veronica Amarres (S. Pietroburgo 1973) di nazionalità tedesca, cantante, 1° Premio al Bucchi 2007. Ha tenuto il suo primo concerto a 12 anni nella Sala Grande della Filarmonica fi S. Pietroburgo. Ha studiato al Conservatorio di San Pietroburgo, pianoforte e canto lirico. Svolge attività concertistica in Europa, America del Nord e del Sud, Giappone. Ha preso parte a numerosi festival in tutto il mondo, ha collaborato con famosi direttori e orchestre come Claudio Samone ed i “Solisti Veneti”, Sulius Sondeckis e Orchestra da camera di Lituania, Paul Goodwin.
Sakiko Abe (Giappone, Tokyo, 1973), soprano, 2° premio al Bucchi 2007. Laureatasi in canto lirico presso l’Università statale di Belle Arti di Tokyo si è poi diplomata in Musica vocale e da camera all’Accademia internazionale di Musica a Milano sotto la guida del m° Maurizio Carnelli. Attualmente è allieva del Conservatorio G. Nicolini di Piacenza, del biennio superiore di musica vocale da camera. Ha partecipato ad allestimenti di opere di Puccini (Gianni Schicchi) e di Britten ("Il piccolo spazzacamino”) a Milano, di Pergolesi "La serva padrona" in Piemonte ed al Teatro della Gioventù a Genova; ha tenuto recital a Piacenza sul tema “Mito Greco” e “Giacomo Leopardi a Milano nell‘ambito della “Musica vocale da camera del Novecento e vari altri concerti a Milano, al Festival Umberto Giordano 2007. È vincitrice del 3° premio, al concorso internazionale di musica da camera a Finale Ligure nel 2004 e finalista al concorso internazionale di musica vocale da camera e sacra “Lorenzo Perosi“ nel 2005.
Olga Grechko (Frigzino, reg. Mosca, 1971, di nazionalità russa) semifinalista al Bucchi 2007. Il suo repertorio comprende opere di diverse epoche: Purcell, Monteverdi, Bach, Vivaldi, Bucchi, Ravel, Smirnov. Come cantate e attrice ha lavorato con famosi registi russi, ha inoltre inciso colonne sonore per numerosi film russi. Aveva vinto nel 2001 al Bucchi il 2° premio.
Le attività artistico-culturali del Premio
Dal 25 novembre 2007 i giovani che dovevano ricevere dalla Fondazione Valentino Bucchi premi in danaro sono stati coinvolti in alcune attività artistico-culturali, ma anche in pubblici concerti perché venissero conosciuti da un pubblico più vasto i meriti acquisiti con la loro partecipazione al Premio Valentino Bucchi 2007.
La mattina del 25 novembre hanno seguito il variegato Incontro dedicato a “Renata Cortiglioni - 20 anni dopo“, un personaggio sicuramente prima a loro ignoto, ma che aveva avuto tanta rilevanza nella formazioione deii giovani di generazioni a loro precedenti e che può costituire per loro - non si sa mai- un esempio da seguire.
Nel tardo pomeriggio di domenica 25 Novembre 2007 i segnalati e vincitori al V. Bucchi 2007 si sono esibiti in un primo concerto alla Sala Baldini. Nella pagina seguente il PROGRAMMA presentato dagli esecutori che al Bucchi nel suo trentennale si sono distinti per professionalità già acquisite e che continueranno ad acquisirne altre, anche grazie a quegli aiuti economici che hanno conquistato con le loro capacità. Anche le stanchezze vanno superate e bisogna presentarsi nel migliore dei modi di fronte ad un pubblico, dove potrebbe nascondersi pure un “appassionato” o un “intenditore“ della musica a noi nel tempo più vicina (quella del 20° e 21° secolo alla quale si sono preparati per affrontare concorsi specifici, non usuali nei programmi. Sono questi giovani sicuramente i vessilliferi di esperienze e conoscenze nuove, ma anche di consolidate partiture del Novecento storico, sempre purtroppo ancora dal grande pubblico considerate come “ostiche” e non godibili. A questi giovani agguerriti in repertori che potrebbero rivelarsi anche affascinanti vanno aperte le porte del concertismo internazionale ma anche quelle della professionalità musicale, perché in genere i nuov repertori si aggiungono per questi giovani a quelli tradizionali, sui quali si sono formati nelle loro scuole. Molti dei nostri vincitori, per esempio, nei concorsi di flauto e ottavino occupano ormai i posti di ottavinisti in varie orchestre sparse nel mondo musicale. Hanno imparato infatti anche a suonare bene l’ottavino e sono pochi ancora quelli che vi si applicano davvero...
PROGRAMMA DEL I° CONCERTO DEI VINCITORI
Domenica 25 Novembre 2007 ore 18.30 Roma – Sala Baldini - Piazza Campitelli 9
Concerto dei Finalisti e Premiati Clarinetto, flauto e ottavino, canto nel 20° e 21° secolo
Con introduzione del Coro di voci bianche AURELIANO del Centro Attività Musicali di Roma
che eseguirà la Filastrocca del Dormiglione di Valentino Bucchi.
Alfredo Casella
Sicilienne et Burlesque pour flûte et piano (1953)
Al flauto Luca Bellini - finalista, al pianoforte Luciano Bellini
Goffredo Petrassi
Souffle per flauto in do, flauto in sol, ottavino (1969)
Al flauto Luca Bellini - finalista
Paul Hindemith
Sonate für Flöte und klavier (1936)
Al flauto Chryssi Dimitriou (Grecia) 3° premio
Al pianoforte Sara Matteo
Giacomo Miluccio
Rhapsodie pour Clarinette seule (1979)
Al clarinetto Vincenzo Andrea Isaia (semifinalista)
Valentino Bucchi
I Cinque Madrigali – “La dolce pena” (1946)
(I - Speranza; II - Angelica bellezza; V - Desiderio di morte)
Cantante: Olga Gretchko (Russia, semifinalista)
(Al pianoforte Svetla Tsvetkova)
Nadir Vassena
Acqua (come perduto nel mare un bambino…) (1998)
Al flauto Luca Bellini
Luciano Berio
Sequenza IX per clarinetto solo (1980)
Al clarinetto Zhao Chao (Cina, 1°premio)
Henri Dutilleux
Sonatine pour Flûte et piano (1943)
Al flauto Claudia Bucchini (2° premio)
Al pianoforte Sara Mattei
Arthur Honegger
Sonatine pour Clarinette en La et piano (1925)
Al Clarinetto Michele Marelli (2° premio)
Al Pianoforte Stefano Severini
Theodore Antoniou
Lament for Michelle for solo flauto (1988)
Al flauto Chryssi Dimitriou (Grecia, 3° premio)
Luca Lombardi
Nel vento, con Ariel
Al flauto Claudia Bucchini (2° premio)
Olivier Messiaen
Harawi "L’amour de Piroutcha"
Cantante Abe Sakiko (Giappone, 2°premio)
Al pianoforte Svetla Tsvetkova
Vale per chi lo desidera come Comunicato stampa della Fondazione Valentino Bucchi messo esclusivamente sul sito della Fondazione stessa www.premiobucchi.it
In 7 puntate il Premio Valentino Bucchi 2007 nel suo trentennale
QUARTA PUNTATA - 11 dicembre 2007
Master-Classes 2007 - Compaiono qui nell'ordine di successione
Lunedì’ 26 novembre 2007
Il 26 novembre 2007 erano al lavoro 4 membri di giuria che rappresentavano al Bucchi 2007 i loro diversi Paesi per offrire ai giovani musicisti distintisi al Premio alcune particolari “master-classes“. Appartenevano a 4 diversi Paesi e un altro, il maestro John Galea, rappresentante di Malta, si prodigava anche questa volta, come in passato (era già venuto tra noi negli anni 1992 e 2004) a tradurre per gli italiani presenti quanto i colleghi dicevano in inglese o in francese.
Ma un saluto affettuoso e grato desideriamo rivolgere prima di tutto ad un Amico della prima era del Premio Valentino Bucchi, al maestro Jesus Villa-Rojo (Spagna) che è tornato fra noi per il nostro trentennale e che dai suoi colleghi è stato eletto Presidente della giuria del concorso di composizione. Il maestro Villa-Rojo, che ha operato anche in Italia come clarinettista nel complesso “Nuove Forme Sonore“, è compositore oltre che organizzatore di eventi musicali e divulgatore della musica contemporanea; era approdato al Bucchi per la prima volta come membro della giuria di composizione nel 1982 e tornato ancora nel 1983, nel 1984 e nel 1986. Lo avevamo un po’ perso di vista e molte cose sono cambiate rispetto al Bucchi di 20 anni fa, ma non il nostro amore per la cultura e l’arte delle epoche a noi più vicine. Le difficoltà sono cresciute, non siamo certo sulla cresta dell’onda, anzi dall’onda sembriamo un po‘ sommersi, ma ci siamo ancora, grazie soprattutto alla tenacia dei singoli che ci sostengono e fra questi va certamente annoverato il maestro Jesus Villa-Rojo che si è impegnato anche questa volta sia come presidente di giuria che come relatore nel ’clarinet day” del 28 novembre u.s. su “Clarificationes sobre la técnica del clarinete actual”.
Repubblica Slovacca
Ad iniziare questa tornata di studio è stato il membro slovacco della giuria di esecuzione, Matej Drlicka, molto giovane come membro di giuria. Ha appena 31 anni, eppure rappresenta già il suo Paese al Premio 2007. Una eccezione alla regola che in qualche caso scatta. È stato il primo clarinettista che al Bucchi ha vinto il primo premio nel suo strumento. Ciò è accaduto nel 2001. Ha fatto strada dunque il nostro Amico, provetto musicista: questo anno era nelle vesti del giudicante, come tutti i membri esteri: non solo i clarinettisti, ma anche i flautisti, i cantanti e un coro di ragazzini tutti impegnati nella esecuzione di musiche del 20° e 21° secolo.
Per quanto riguardava il workshop, íl m° Matej Drlicka aveva scelto ìl tema: L’individualità artistica dello studente applìcata al brano slovacco “Viva leto! "Mala suita pre klarinet in B solo" di L. Szeghyova del 1988, opera che era elencata tra i brani da scegliere per il concorso di esecuzione dedicato al clarinetto nel 20° e 21° secolo. Ma questo pezzo non aveva attirato gli esecutori clarinettisti del Bucchi 2007 mentre una convergenza degli stessi si era realizzata sulla Prima Rapsodia di Debussy. Ed ecco quindi che il maestro Drlicka adegua a questa altra composizione molto più familiare e assimilata dai clarinettisti, le sue riflessioni sulla ”individualità della personalità dell’artista”.
Matej Drlicka, Concertista (clarinettista), organizzatore e manager artistico. Ed ecco in sintesi le informazioni principali che sono pervenute sul maestro alla Fondazione, oltre ad una ricca documentazione bibliografica che lo riguarda:
Nato a Bratislava il 30 maggio 1976, Drlicka dal 1989 al 1993 frequenta la classe di clarinetto del prof Jasko al Conservatorio di Bratislava per passare poi dal 1995 al 2000 all’Åccademia di Musica di Bratislava, e si diploma brillantemente sotto la guida del prof. J. Luptacic. Negli anni 1993-95 frequenta anche la “Duquesne University“ di Pittsburg (USA) sotto la guida dei proff. M. Nuccio e B. Jackson, conseguendo il titolo di “Bachelor in Music Performance” e di “Leadership in the Arts”. Nel 1993 vince anche il 1° premio nella competizione presso il Conservatorio Nazionale Slovacco. Nel 1995 durante il Texas Music Festival a Huston (USA) studia con il prof. T. Le Grand e nel 1997 alla “Szmering Summer Academy" in Austria con il prof. R. Stolzman. Negli anni 2000-2002 al CNR di Nizza (Francia) studia con il Prof. M. Lethlec e ottiene la medaglia d’oro per il clarinetto e la musica da camera. Frattanto si afferma in competizioni internazionali: 2° premio nel 1995 nella competizione dei Giovani Artisti a Houston; 1° premio nel 1997 e 1999 nel concorso della Fondazione Musicale Yamaha; Premio della critica al Festival Europeo degli Artisti da concerto a Zilina; 3° premio nel 2001 al concorso internazionale “Dos Hermanas“ a Sevilla; nel 2001 1° premio al Premio internazionale Valentino Bucchi di Roma.
Esperienze professionali:
dal 1997 al 2000 fa parte dell’Orchestra dell’Opera Nazionale Slovacca e dell’Orchestra Sinfonica della Radio Slovacca; dal 2002 al 2004 suona nelle Orchestre: Filarmonica di Monte Carlo; Opera di Nizza; Orchestra Regionale di Cannes e nell’Orchestra del Capitole di Toulouse, nella “Philarmonie des Nations”. Nel 2005 si inserisce nella Bayrische StaatsOper in Munich e tra i “Solistes Europeens“; nel 2006 suona nelle Orchestre de la Suisse Romande in Geneve, all’Opera di Paris nell’Orchestre National de France.
La attività del m° Drlicka si è rivolta anche all’organizzazione di eventi: negli anni 2000-2001 a Praga; dal 2004 al 2007 manager per la Società degli eventi IN-COM in Nizza; dal 2004 al 2007 Direttore del più grande festival all’aria aperta della musica classica “Viva Musica“ in Slovacchia; direttore dal 2004-2007 delle Master-classes internazionali di Bratislava, direttore dal 2007 dell‘Orchestra Sinfonica della Radio Slovacca.
Lussemburgo
Anche la lussemburghese di origine bulgara Albena Petrovic-Vratchanska, compositrice, ha portato il suo contributo di una master-class facendo conoscere alcuni compositori lussemburghesi e fra questi forse il più noto fra loro, e di cui la stessa Albena Petrovic è stata allieva, come Claude Lenners, soffermandosi in particolare sul suo “culto della ricerca”.
Tra i pezzi che presenta e di cui fa ascoltare dei brani vi è “Figures d’espace“ di Annette Vande Gorne del 2004 “projection sonore“ di Arthur Stammet. Annette Vande Gorne, belga, nata a Charleroi nel 1946, dopo avere studiato nei Conservatori Reali di Mons e Bruxelles, scopre casualmente in Francia l’“Acousmatique” e ne trae la convinzione, attraverso le opere di F. Bayle e di P. Henry, del carattere rivoluzionario di questa arte (attraverso un capovolgimento della percezione, la composizione rinnovata dalla scrittura spettro-morfologica e le condizioni d’ascolto, importanza storica del movimento). e intraprende lo studio della composizione elettroacustica con G. Reibel e P. Schaeffer al Conservatorio di Parigi. Volendo impiantare in Belgio una struttura di creazione e di diffusione della “Acousmatique”, fonda “Musiques et Recherches“ e lo Studio “Metamorphoses d’Orphée” nel 1982, organizza un Festival internazionale "Acousmatique international, l’'Espace du son” a Bruxelles nel 1984, a Mons negli anni 1994-95, a Bruxelles 1996-2000) che sarà seguito da una serie annuale di concerti, edita la rivista di estetica musicale “Lien” consacrata alla musica elettroacustica e istituisce il solo Centro belga di documenazione su questa arte .Effettua poi numerosi concerti in Belgio, Francia, Polonia, Quebec, Olanda, Italia, Brasile, Finlandia, Hong Kong, Vienna, Seoul, Avana. Dal 1986 insegna la composizione “acousmatique” nei Conservatori di Liegi, poi di Bruxelles e Mons. Membro fondatore della Federazione belga di musica elettroacustica e dell’Atelier de Création sonore et Radiophonique, ecc., ha dal 1980 lasciato la musica strumentale tradizionale e si è addentrata decisamente nel campo dell“acousmatique”. Attualmente la sua musica studia i diversi tipi di energie sonore nella natura: li utilizza come sono o li trasforma in studio per creare un linguaggio musicale espressivo.
“Figures d’espace di Annette Vande Gorne, opera pedagogica “acousmatique stéréophonique“ della durata di 12.40" per il festival Rainy Days 2004 dedicato a Claude Lenners, era stata commissionata alla sua autrice dall’Associazione “Pyramide asbl“ ed è così costituita: “Vide et plain” - “Ritournelle” - “Vague” - “Contrastes” - “Ritournelle” . Di quanto abbiamo appreso dalla compositrice Albena Petrovic-Vratchanska al riguardo, avremo modo di parlarne in una nostra pubblicazione.
Per ora lasciamo il campo ad altre suggestioni, a quella di “Tiempo“, Trio per archi n. 2 (1999) di Edith Canat de Chizy nata nel 1950 in Francia, violinista di formazione, laureata in Arte, Archeologia e Filosofia alla Sorbonne a Parigi, ha anche frequentato il Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi dove ottiene i primi premi di Armonia, Fuga e Composizione, Contrappunto, Analisi, Orchestrazione e Composizione. Prima allieva dj Ivo Malec, considera decisivo l’incontro nel 1983 con Maurice OIhana di cui diventa allieva. Parallelamente studia l’elettroacustica al C.N.S. M. e entra a fare parte del Gruppo di “Ricerche Musicali”. Le sue opere sono state commissionate più volte dal Ministero della Cultura francese e da Radio France, ma anche da Orchestre e Ensembles di grande fama, quali l’Orchestre de Paris, Nederlands Kamerkoor, ecc., Ha ricevuto numerosi Premi, anche quello della Tribuna dei Compositori dell’Unesco nel 1990 e nel 2004 il “Grand Prix” della SACEM della “Musique Symphonique”.
Il “Trio per Archi n. 2”, intitolato “Tempo” è oggetto di attenzione nel master della Albena Petrovtc. Ispirato ad un poema di Garcia Lorca, si alternano in questo pezzo ritmi, echi, silenzi, osstinati, immobilità con la reminiscenza di una campana. Le linee melodiche si involano, tornano, brillanti e rapide, per riavvolgersi sempre in un’altra zona immobile, richiamo inesorabile dell’orologio che sgrana il tempo.
Nel 1992 il compositore Claude Lenners era stato prescelto dal suo Paese, il Lussemburgo, per rappresentarlo al Premio Valentino Bucchi di quell’anno. Quindici anni dopo, una sua allieva, Albena Petrovic-Vratchanska lo riporta fra noi nella sua master-class. La Fonndazione Valentino Bucchi crede nella forza formativa della tradizione e negli allievi che nel merito si succedono ai loro Maestri. Questo anno per esempio sono tornati al Premio Valentino Bucchi come membri di guria Maestri un tempo vincitori del Premio: Edgar Alandia, per esempio nella composizione, vincitore dell’edizione 1978 del Premio Valentino Bucchi e dall‘estero, per l’esecuzione, lo slovacco Matej Drlicka. Forse un pensierino in proposito dovrebbe anche farlo il Ministro dei Beni culturali, Francesco Rutelli, che ci lascia soffocare e forse...morire.
Torniamo ora al compositore Claude Lenners del cui culto della ricerca. ci ha edotto la Albena Petrovic pochi giorni fa. La ringraziamo anche perché ci ha lasciato una documerntazione per noi difficilmente raggiungibile:un articolo che lo riguarda, una intervista comparsa nel giornale lussemburghese “Wort” del 16 novembre 2007, nella pag.13 della Cultura e di cui ci serviamo per diffonderlo sul sito internet della nostra Fondazione. Speriamo che non ci siano problemi di ...diritto d‘ autore, non si sa mai, visto che la nostra istituzione continua ad essere statutariamente uns “istituzione senza scopo di lucro“ che ha anche lo scopo di diffondere informazioni sulle realtà culturali del nostro tempo.
Il titolo dell’intervista è “L’innovazione è inerente alla musica. Claude Lenners presenta due sue nuove creazioni” Intervista di Marie-Laure Rolland.
Ed ecco l’articolo che la cara Albena ci ha permesso di conoscere.
“Dopo “HoMo XeRoX”, la sua opera creata il 25 marzo 2006 a Tours, Claude Lenners -scrive la giornalista lussemburghese- si era fatto piuttosto discreto sulla scena musicale lussemburghese. Un caso del calendario, ritorna in forza con due creazioni in due settimane. In un‘intervista con “Wort”, il compositore spiega i suoi nuovi progetti, dove stima avere oltrepassato una tappa importante nelle sue ricerche di musica ibrida.
giornalista “Claude Lennerss, lei presenta “In a Wildermess of Mirrors” alla Filarmonica a mezzogiorno e questa sera, e il 30 novembre la ritroveremo all’Abbazia di Neumünster con “Odlssey Reoladed”. Perché queste due creazioni quasi simultanee?
Lenners “Si tratta di progetti che sono maturati in una lunga durata. La Commissione del Festival d’Echternach risale alla fine del 2005. Mi ha richiesto 18 mesi di lavoro. Parallelamente ho voluto realizzare un progetto nel quadro dell’Anno europeo della Cultura. Ho potuto finalizzarlo nel corso dell’estate passata. Il caso del calendario fa sì che le due creazioni siano presentate a due settimane di distanza. Evidentemente è molto pesante dal punto di vista organizzativo . Attualmente ho l’impressione di essere uno chef che ha lavorato un tempo folle per preparare un festino e che vedrà tutto ingoiato in qualche minuto.
giornalista “Odyssey Reloaded” è il “piatto di resistenza” di questa programma. È annunciata come un’opera da camera, ma lei preferisce parlare di “meditazione scenica”. Che cosa “servirà” ai suoi uditori?
Lenners “Questo progetto è il risultato di riflessioni fatte intorno al mito greco di Ulisse. È un affresco sonoro e una meditazione sul mistero della vita umana, il viaggio che ogni individuo è destinato a fare tra la sua nascita e la sua morte. Oltre Omero, si trovano dei riferimenti all’ “Ulisse” di James Joice o ancora a “2001: l’odissea dello spazio“ di Stanley Kubrik. Il libretto è stato redatto da Ernest Colbach.
giornalista “Questa volta lei lavora unicamente su una partitura vocale. Perché?”
Lenners “per delle ragioni di budget, ho dovuto rinunciare a un accompagnamento orchestrale. Era una sfida per me, dato che ho molto poco composto per le voci. La creazione è interpretata da un baritono, Jean-Christophe Jacques, e da 8 madrigalisti del coro Arsys Bourgogne. Il personaggio principale, che attualizza il mito di Ulisse, è un astronauta che erra in orbita intorno alla terra e che cerca di rientrare malgrado l’ordinatore che ha preso il controllo della situazione.
giornalista “La tecnologia occupa un grande posto in questo progetto, A questo riguardo lei può dire che lei ha saltato una tappa rispetto alle sue composizioni precedenti”
Lenners “È la conclusione di un lavoro di ricerca che si è protratto per 15 anni. Rinnovo qui completamente il mio linguaggio creando una msteria ibrida che mescola lo strumento e l’informatica. In “Odyssey reloaded“ lo strumento è rappresentato dalla voce. Nel “In a Wilderness of Mirrors” si tratta di due pianoforti e di percussioni. Ogni volta un dispositivo informatico permette di captare il suono, di trattarlo nella macchina e di rinviarlo in tempo reale nella sala tramite la istallazione di altoparlanti.. Si tratta di un lavoro di alta precisione che necessita di regolazioni degli acuti, di tener conto dei volumi della sala, della velocità del suono e dell’equilibrio tra gli strumenti e l’emissione elettro-acustica. Tuitto questo mi fa progredire.
giornalista “La musica non rischia di perdere la sua anima in queste manipolazioni tecnologiche?” Lenners “È una critica che ho ascoltato di frequente negli anni 80. Da allora l’evoluzione tecnologica è stata tale che si può lavorare con una qualità di suono straordinaria. Detto questo, è vero che si perde in flessibilità quando si vuole spiegare un gesto musicale alla macchina. Bisogna dunque fare delle scelte. Lavoro soprattutto sul timbro e la spazializzazione del suono..Per il memento questo mi basta.
giornalista “Questo significa che lei intravede altre piste di esplorazione?”
Lenners “Si impara con ogni opera che si scrive. Ma bisogna formarsi gli strumenti da dominare. Nel corso di questi ultimi 15 anni, ho effettuato molti stages al Centro “Musique & Recherches” de Ohain in Belgio e all’IRCAM (Istituto di Ricerche e Coordinamento Acustico/Musica) a Parigi. L’Associazione “des Noises Watchers Unlimioted” è un grande sosstegno per me. E ho avuto anche la fortuna di fare dei preziosi Incontri grazie ai miei corsi di informatica musicale al Conservatorio. Tutto ciò mi fa progredire.
giornalista “Queste innovazioni non sono sempre comprese dal grande pubblico..."
Lenners “L’innovazione è inerente alla musica. Tutti i compositori si sono interessati ai nuovi strumenti. Mozart ha introdotto il clarinetto, i Romantici la tuba, Debussy il saxofono. Per me l’ordinatore è uno che permette di creare un nuovo suono. È naturale utilizzarlo.
giornalista “Il critico Guy Wagner vede in lei il più francese dei compositori lussemburghesi. Condivide lei la sua analisi?”
Lenners "In effetti la mia formazione è stata in Francia ma anche a Roma a Villa Medici. Sono visuto in un circondario molto francese. Uno dei grandi riferimenti nella mia musica è Debussy. È evidente. E questo si risente nelle mie nuove creazioni“
La Fondazione Valentino Bucchi che porta avanti da un trentennio nei concorsi di composizione un discorso che sarebbe semplice definire opposto e “conservateur” rispetto a quello portato avanti da Annette Vande Gorne, non ammettendo la commistione di strumenti elettronici, onde favorire un ulteriore sviluppo degli strumenti della tradizione (alla tradizione -non si dimentichi- sono legate le musiche di alcuni secoli del mondo occidentale) è stata ben lieta di ospitare una “master-class” che apre per i giovani che l’hanno seguita altre prospettive e altri spazi. La libertà della cultura e non il suo assoggettamento a sistemi di ogni tipo rimane una delle finalità della Fondazione Valentino Bucchi.
Abbiamo deciso di riportare queste informazioni sulle nuove creazioni di Claude Lenners nel nostro sito internet.
Tenendo presente la lunga consuetudine che abbiamo con il Lussemburgo (e la sua Ambasciata in Italia), che è stato capace di mantenere la collaborazione individuando sempre persone diverse che hanno affrontato quasi annualmente il “Premio Valentino Bucchi. Grazie a questo piccolo grande Paese, nel nostro trentennale. E grazie a Albena Petrovic-Vratchanska di cui desideriamo riportare qui i dati essenziali della sua formazione e della sua attività professionale e compositiva quale ci è pervenuta direttamente dal Ministero della Cultura Lussemburghese.
ALBENA PETROVIC-VRATCHANSKA, che ha rappresentato il Lussemburgo al Premio Valentino Bucchi di compoxizione nel 2007, è nata a Sofia in Bulgaria il 20 ottobre 1965 e lì ha compiuto i suoi studi anche musicali alla Scuola Superiore di Musica P. Pipkov nel 1984. Si specializza in composizione, direzione d’orchestra e scritture muscicali all’Accademia Nazionale di Musica “Panxho Vladiguerov”.
Dal 1997 vive e lavora in Lussemburgo dove si è perfezionata in composizione contemporanea ed in informatica musicale con Claude Lenners. Svolge molte attività pedagogiche, dà concerti e si dedica alla creazione musicale.br> Tra le informazioni pervenute vi è anche quella che Albena è l’unica donna compositrice che vive in Lussemburgo.
Tra i suoi lavori si ricordano:
“Wann de piano rose gett” libro musicale con Nicole Paulus (premio “Nicolas Thoma 2003), un “Concerto pour Tuba et orchestre symphonique“ - “Poèmes Os” su testi di Ursula Le Guin (commissionato dal CID Femmes) - “ Le Paradis brulè” su testi di Anise Koltz (commissionato dall’ “Ensemble Vocal” del Lussemburgo) - “Allusions“ pour voix, piano et percussions sur 4 poèmes de Ursula Le Guin - “Unerfüllte Erwartung” pour Orchestre de clarinettes - “Adoro” por quintette à vent - “Précipites“ quatuor pour voix, cor, tuba, et piano - "Lamento pour 4 percussíonistes” - “Poly-Phonie ín Blue pour ensemble dc pianistes /12 maíns sur 4 píanos“ - “Gebet zum Níchterscheinen" quatuor de clariínettes - “Blaues Labyrinth - opéra instrumental contenant 14 tab1caux" pour instruments à vent (commissione del CID Femmes - e “SACEM“) - "Happy End" pour orchestre d’Harmonie - "Gladius" expressíons sonores pour 10 instrumentistes (commissione dall’Ånno culturale 2007, Lussembuirgo) - molte opere per strumento solo, musica da camera, opere per voce e pianoforte, coro misto, pianoforte solo, e opere pedagogiche e arrangiamenti.
In preparazione un’opera-balletto: “Pigmalion” (commissione della “Commune de Hesperange per l’anno 2008).
Esperienze:
1982 - 1992: Agenzia Nazionale di Musica a Sofia
1992 - 1997: pianista concertista a Sofia e all’estero
1998 - 2000: direttore di Coro al Conservatorio deklla Città di Lussemburgo
2000 - 2006: direttore di Coro alla Scuola di Musica CAVEM
Grecia
Tra gli altri giurati che hanno rappresentato il loro Paese al Premio V. Bucchi 2007 vi è per il Ministero greco della Cultura per la giuria di composizione Maria Christina Krithara che nel 2006 era invece presente nella giuria di eseuzione. Informazioni su di Lei ci sono state fornte direttamente dal Ministero greco.
Nata in Atene, Maria Christina Krithara ha iniziato i suoi studi musicali al Conservatorio Nazionale della città natale dove ha ottenuto il diploma di pianoforte. Per tre anni ha poi studiato a Parigi con il prof. Pierre Sarcan e nel giugno 2001 ha anche ottenuto il diploma di composizione nella classe del m° Travlos al Conservatorio N.D. Skalkotas.
Si è esibita come solista ma anche nella musica da camera ed ha inciso per il Terzo Programma della Radio Greca. Dal 1987 si è impegnata anche nella improvvisazione jazzistica e si è esibita anche di frequente come membro di gruppo Jazz. Ha composto musiche per molte serie televisive e documentari. Sue musiche sono state eseguite soprattutto il “Quartetto per Archi “From Papadlamandes”.
Insegna pianoforte al Conservatorio Nazionale di Atene. È anche membro dell’Unione Compositori Greci e fa parte dello staff editoriale di “Antifonon“. Ha anche composto musiche per pièces teatrali tra le quali si ricordano: F.Arraba “The Architect and the Emperor of Assyria“; Eve Ensler: “Vagina Monologues”; Tom Kempinski, “Duet for one“.
David Harrower, “Knives ln Hens”, August Strindberg,“ Playing with the fire”; Mark Ravenhill, “Some explicit Polaroids”; Anton Chebov,“The Szagull”; M. Gaffney, C.Nadjimy: “Parallel lives”; Martin Mc Donagh, “Ths Lieutenant of Inishmore”.
La compositrice greca Maria-Christina Krithara affronta nella sua Master-class l’argomento “Framing the Action. Literature and Music: at the Junction of two Arts“. La correlazione tra un testo teatrale e un lavoro musicale viene affrontato nei termini generali.
Ed ecco l’Abstract pervenutoci:
“Framing the Action. Literature and music: at the Junction of two Arts":
“The relationship between a theatrical text and a musical work in general terms"
Setting a theatrical play yo music:
Diverse compositional approaches through the ages.
The libretto issue:
The suitability of a text.
Necesssary and inevitable changes.
Does a great play make a great opera?
Through the language barrier:
The major problem of translating a text for musical pourposes.
Is it possible to set any kind of poetry to music?
A contemporary problem:
Time is in short supply!
Modern composers must somehow extrat the essence the theatrical text.
The presentation will be highlighted by musical examples from the repertory.
Irlanda
Il rappresentante irlandese Kevin O'Connell preferisce analizzare e fare ascoltare un suo pezzo “Four Orchestral Pieces” (Vestiges - Slattar - Tubilustrium - Prelude with Carillon) di cui la prima esecuzione è stata realizzata ad opera dell’Orchestra Sinfonica Nazionale R.T.E., il 19 gennaio 2007, alla “ National Concert Hall” di Dublino e fornisce “una delucidazione sulla struttura e il contenuto dell’opera da parte del suo autore“; appunto il m. Kevin O'Connell che ha fornito un quadro esaustivo della sua composizione “4 pezzi Orchestrali”.
Dallo stesso m° Kevin O'Connell abbiamo ricevuto informazioni sui suoi studi e attività.
La sua formazione è prevalentemente legata al Trinity College di Dublino (1978 - 1982: BA Hons.Music - first Class Honours) e (1992-93: M.Phil. Anglo Irish Literature).
Ha poi frequentato il St.Patrick‘s College conseguendo il titolo di Ph.D Composition.
Dal 200 è stato “Lecturern in Musicianship alla Accademia Reale Irlan dese di Musica e dal 2003 è Capo della Composizione. Al m° Kevin O'Connell si deve l’introduzione di nuovi elementi nel programma di Composizione:
La “Composer Series” ove noti compositori sono invitati a discutere sui loro lavori;
un “Guest Performers Event” in cui gli studenti collaborano con esperti esecutori per la creazione ed esecuzione dei loro lavori.
I suoi incarichi all’ Accademia di Musica di Dublino coprono altri aspetti della cultura musicale internazionale: la Storia, Contrappunto e Fuga, Orchestrazione, Analisi.
Il m° Kevin O Connell è stato anche coinvolto nella organizzazione dei Festival della Musica Moderna sia con la BBC che con RTR includendovi “I pionieri Americani“ e “la seconda Scuola viennese”. Nel 2005 è stato anche Direttore Artistico del “RTE Living Music festival“ divenuto ora uno dei più significativi Festival del genere. Per quanto riguarda l’attitività di compositore il m° Kevin O'Connell ritiene di aver completato il catalogo dei suoi lavori in tutti i generi. I suoi ultimi lavori sono stati eseguiti da solisti e complessi di fama; 4 lavori per grande orchestra sono stati commissionati alla BBC, Radio3 e un altro dalla RTE; altre composizioni sono state eseguite dal “Lotus Quartet“ di Stuttgart, dall‘“Hugo Wolf Quartet” di Vienna.
Quattro diversi approcci quindi a quattro diverse realtà culturali e quattro diversi itinerari sono stati approntati e percorsi da quattro membri esteri di giuria che hanno portato anche altrove il loro contributo alla realizzazione del trentennale del Premio Valentino Bucchi.
Li riassumiamo in breve e vada a loro il nostro amichevole e grande GRAZIE
al maestro slovacco Matej Drlicka per il convegno internazionale “Concorsi e Premi per onorare il merito” (27 novembre) che ha tenuto una relazione su “Music competitions. Is it a positive or a negative experience to the life of a young musician?” e per il “Clarinet Day“ (28 novembre): “French School of clarinet through the experience of a foreigner”.
alla compositrice Albena Petrovic-Vratchanska per il convegno “Concorsi e Premi per onorare il merito” ha tenuto la seguente relazione “Le défi-declic essentiel vers le succès”
alla compositrice greca Maria Christina Krithara per il convegno “Concorsi e Premi per onorare il merito” per un intervento su “Competitions in the Arts. From Ancient Times to the Modern Globalized World”
al compositore irlandese Kevin O'Connell che si è impegnato per il convegno “Concorsi e Premi per onorare il merito” con la relazione “Chi ha bisogno del compositore?”
al m° John Galea, compositore, professore all’Accademia di Musica di Malta, che è tornato per la terza volta fra noi nel 2007 come membro di giuria dei concorsi di esecuzione, che è sempre pronto a dare una mano operosa dove c‘è bisogno, in modo tra l‘altro esemplarmente discreto. Eravamo “inguaiati” per le traduzioni in italiano, ma il “nostro John” ancora una volta ci ha tolto dai pasticci e ha saputo dare un perfetto quadro riassuntivo delle “master-classes“ per gli ascoltatori poco conoscitori delle lingue che si adoperavano in sala.
E grazie ancora, caro John, per averci dato una mano a rendere più spedita anche la cerimonia di premiazione!
Naturalmente, come le altre volte, non è venuto meno, oltre al suo apporto come membro di guria, la sua preziosa collaborazione al convegno “Concorsi e Premi per onorare il merito“ con la relazione riservata a I concorsi di composizione e di esecuzione: esperienze pedagogiche o scrutinio artistico? e al “Clarinet-day“ con l’esame e l’ascolto di brani di due partiture in cui il clarinetto rifulge: “The use of the clarinet to capture the essence of mediterranean temperaments“.
Non abbiamo il curriculum disponibile del maestro che oltre ai suoi impegni didattici di professore all’Accademia di Musica di Malta, è uno dei più accreditati compositori maltesi, le cui opere vengono eseguite e registrate in molti Paesi europei e no. Abbiamo, noi della Fondazione Valentino Bucchi, un personale ricordo di un DVD su Malta, i suoi paesaggi e le sue architetture, che era stato preparato per il 2004 quando Malta stava per entrare nel contesto europeo. Spesso la nostra Fondazione lo ripropone. Il suo titolo è "Musica da Malta cuore del Mediterraneo”. Ed era stato creato appositamente per la edizione 2004 del Premio Valentino Bucchi con musiche di Charles Camilleri, Joseph Vella e John Galea.
Grazie Amici, della vostra cara e gradita collaborazione, anche se francamente non capiamo (e forse non lo capiremo mai!) il perché siamo stati eliminati dall’articolatissimo Accordo Culturale Italia-Malta a partire dal 2007. Infatti sono stati totalmente soppressi gli articoli che ci riguardavano e che si trovavano nel contesto dell’Accordo precedente. Ma gli Amici Maltesi sono rimasti comunque, almeno nel 2007, indipendentemente da quanto ci accade nelle istituzioni del nostro Paese.
Un nuovo Stato, frattanto, si è affacciato sul nostro orizzonte nel 2007, anche se forse timidamente: la Bielorussia. È venuto fra noi il prof. Uladzimir Nakhayenka e il suo curriculum in italiano ci è stato gentilmente fornito dalla Ambasciata in Italia della Bielorussia”. Lo riportiamo volentieri: “Il prof.Uladzimir Nakhayenka è un autorevole musicista bielorusso, noto sia in Patria che all'estero, insignito del titolo di ‘uomo d'arte emerito della Bielorussia’; è il Preside della Facoltà di Pianoforte - Composizione - Critica Musicale dell'Accademia Statale Bielorussa della Musica.
Nato a Minsk il 13.01.1957, alunno del celebre pianista russo Viktor Merzhanov, ottiene la laurea con lode presso il Conservatorio Statale "Pyotr Tchaikovsky" di Mosca(1981), seguito da uno stage di ‘Assistente’ (1983). Raggiunta una brillante formazione riesce ad applicarne pienamente i principi nella propria attività artistica e pedagogica. Dal 1984 occupa la Cattedra speciale di pianoforte nell'Accademia Statale Bielorussa della Musica ed apporta un considerevole contributo personale al consolidamento dell'autorevolezza internazionale della scuola bielorussa di pianoforte. Negli ultimi 10 anni i suoi alunni per più di 20 volte sono risultati laureati e diplomati di concorsi internazionali, vincendo sei primi premi. Negli ultimi 2 anni essi hanno conquistato ben 6 titoli di laureati. Tra i concorsi in cui si sono distinti i suoi alunni si annovera quello internazionale dell’EPTA di Zagabria (Croazia, 1999), il V Concorso internazionale delle scuole superiori di musica di Takasaki (Giappone, 1997), il I Concorso internazionale giovanile "Sergei Rakhmaninov" di Mosca (Russia, 2002), il VI Concorso internazionale "Memoria di Vladimir Goroviz" di Kiev (Ucraina, 2005) ecc.
A cinque dei suoi alunni sono state assegnate borse di studio della Fondazione speciale del Presidente della Repubblica di Bielorussia per il sostegno della gioventù di talento, tra cui un beneficiario del premio persona.
Fondazione Valentino Bucchi
Lunedì 26 Novembre 2007 ore 18.30
Roma – Sala Baldini - Piazza Campitelli 9
Concerto dei Finalisti e Premiati
Clarinetto, flauto e ottavino, canto nel 20° e 21° secolo
Alberto E. Colla
"The spiked and winding cold seahorn"
(from James Joyce) per corno di bassetto (2000)
Clarinetto: Michele Marelli (2° premio)
Jean Françaix
"Tema con variazioni pour Clarinette en La et Piano"
Clarinettista: Francesco Negrini
Valentino Bucchi
"Piccolo concerto per ottavino e/o flauto e pianoforte"
Flautista: Chryssi Dimitriou (3°premio)
Valentino Bucchi
Il Contrabbasso “La principessa” (1953)
Soprano: Abe Sakiko
K. Penderecki
“Prelude for solo clarinet in B flat”
Clarinettista: Vincenzo Andrea Isaia (semifinalista)
Igor Stravinsky
Three Pieces for clarinet Solo (1920)
Clarinettista: Zhao Chao
Da Tze
"Canzona Mozartiana" (arr. Zhao Chao)
Clarinettista: Zhao Chao
Marco Tutino
"Variazioni con temi"
Clarinettista: Manuela Vettori
S. Karg Elert
“Sonate” (appassionata) (1917)
Flautista : Claudia Bucchini
Richard Strauss
4 Lieder „im Abendrot“ e „September“ (1950)
Soprano: Olga Gretchko
Manuel de Falla
"Sept Chansons Populaires Espagnoles" (1922) - III, Asturiana ; V, Nana ; VI, Canción
Mezzosoprano: Veronica Amarres
Fondazione Valentino Bucchi
Vale per chi lo desidera come Comunicato stampa della Fondazione Valentino Bucchi messo esclusivamente sul sito della Fondazione stessa www.premiobucchi.it
In 7 puntate il Premio Valentino Bucchi 2007 nel suo trentennale
QUINTA PUNTATA - 12 dicembre 2007
Il 27 novembre 2007 nell’ambito del Premio Valentino Bucchi 2007 si è tenuto il Convegno Internazionale:
CONCORSI E PREMI. PER ONORARE IL MERITO.
Ai giovani l’opportunità di competere. Dai giovani il coraggio di misurarsi.
Introdotto da Luigi Lombardi Satriani, prof. di etnologia a La Sapienza, Facoltà di Lettere: “I giovani: alibi o ricchezza?”.
Ad un giovane compositore, attualmente “emigrato” a Strasburgo, Maurilio Cacciatore, una riflessione: "Concorsi e visibilità. Sarà carriera?“.
Sono segui nella mattinata gli interventi di:
M.Christina Krithara, rappresentante della Grecia al Premio di composizione, “Competitions in the Arts. From ancient times to the Modern Globalizes world”;
Stefano Ginevra, professore di epistemologia al Conservatorio di Bologna e di Canto al Conservatorio di Milano: “La vocalità in Bucchi: ovvero la rivalutazione della meritocrazia nel canto"
Ali Darwish Hassan (Qatar), "In Qatar, l'Indipendenza giova alla musica e al canto"
Giuseppe Sermonti, igienista, “Decadenza degli strumenti logici nella scienza dell'Ottocento”
Lilit Karapetian-Shougarian (Rep. Armena), pianista, "L'arte dell'interpretazione e i concorsi"
Rodolfo Carelli, ideatore e realizzatore del Premio di Poesia “Circe” a Sabaudia, componente del Consiglio Direttivo della Fondazione V. Bucchi: "Poesia respiro dell’anima"
Luigi De Marchi, psicologo, “Solo la libera competizione approda all'eccellenza"
Albena Petrovic-Vratchanska (rappresentante del Lussemburgo al Premio di composizione): "Le défi-declic essentiel vers le succès"
Bruno Cifra e Ginluca Palmieri, professori del Liceo Scientifico “Ettore Majorana“ di Latina che da anni assicurano il loro apporto agli eventi del Premio: "I giovani e la composizione scientifica. Olimpiadi della matematica della fisica e dell'informatica"
Uladzimir Nekhayenka, rappresentante della Repubblica Bielorussa, per la prima volta presente al Premio, Capo Dipartimento di Pianoforte e Composizione all’Accademia di Musica di Belarus: “Competition performance in the context of teaching process”
Carlo Pedini, uno dei vincitori del concorso di composizione del Premio Valentino Bucchi, docente al Conservatorio di Perugia: “I concorsi: vincitori e vinti”
Claudio Veneri, pianista, anche lui docente al Conservatorio di Perugia che Valentino Bucchi aveva diretto negli anni 1957-1974: "Londra 1821 - Parigi 1822-1823 Sebatian Erard e la Rivoluzione pianistica del doppio scappamento"
Non sono mancate nel pomeriggio anche le Generazioni a confronto:
Gabriella Fanello Marcucci - Benedetto Marcucci - Maria Edgarda Marcucci: “Il raggiungimento del merito come dovere da parte dei giovani, il riconoscimento del merito come diritto", una “nonna“ che ha inculcato anche nella sua famiglia l’amore per una cultura basata anche sui libri, fonte preziosa di ricerche e di conoscenza e non vilmente ridotti a “materiale cartaceo”, un “padre” giornalista e anche scrittore di libri e una “nipote”, studentessa liceale per la quale il “merito“ non è una vacua parola;
Nico Valerio, giornalista, "Cultura e psicologia del merito è la società, a cominciare dai giovani, che deve costruirla"
Cinzia Pennesi, pianista, direttrice d’orchestra, direttore artistico della Accademia "La Libellula“: "Quale premio dopo il premio? Difendere il merito come regola di vita"
Matej Drlicka, rappresentante ufficiale al Premio 2007 di esecuzione della Rep. Slovacca, vincitore di 1° premio al Bucchi 2001 per clarinetto: "Music competitions. Is it a positive or a negative experience to the life of a young musician?"
John Galea, rappresentante ufficiale al Premio 2007 di esecuzione di Malta: "I concorsi composizione e di esecuzione: esperienze pedagogiche o scrutinio artistico?"
Valerio Paperi, membro di giuria del concorso “Il canto nel 20° e 21°secolo”: "Molte miserie e poche fortune di una realtà intesa anche come possibile virus degenerativo. Che fare?"
Kevin O'Connell, rappresentante ufficiale al Premio Bucchi 2007 di composizione dell’Irlanda: “Chi ha bisogno del compositore?"
Giandomenico Piermarini, ingegnere, organista titolare della Cappella della Basilica di S.Giovanni: “Giovani organisti di oggi: per che cosa competere?”
Tito Lucrezio Rizzo, Consigliere del Presidente della Repubblica: "Le adesioni presidenziali per la promozione della cultura"
Edgar Alandia, docente di composizione al Conservatorio di Perugia, vincitore della 1a edizione del Premio Bucchi di composizione nel 1978, "Le mancate possibilità di provare"
Fulvio Creux, direttore della banda dell’Esercito: "I concorsi per le bande 'ministeriali' italiane"
Francesco Telli, docente di composizione al Conservatorio "S.Cecilia" Roma, "Concorsi, ricchi premi e giri di walzer“.
Concorsi e Premi, un tema caro alla Fondazione Valentino Bucchi, che sia pure con angolazioni diverse vi è ritornato nei soli convegni per ben tre volte e nel 1986 con tre volumetti dedicati a "Concorsi e premi nella realtà culturale con temporanea“.
"La Cina -scrivevamo allora nella quarta di copertina- realizza il suo primo grande concorso internazionale di musica. Lo Stato italiano si appresta a misconoscere l’esistente e se ne priva”.
L’Addetto culturale dell’Ambasciata cinese in Italia, Li GuoQing, si era soffermato allora sui "Premi internazionali di musica conquistati dai musicisti cinesi nel 1985“. 22 anni dopo,nel 2007, un ventitreenne musicista cinese “conquista” al Bucchi il primo premio nel concorso di clarinetto. La “conquista anche culturale e artistica” della antica e stanca Europa è forse ormai un dato di fatto?
La giornata non è ancora finita: i nostri “valorosi interpreti“ sono messi ancora alla prova e alla fine del convegno si esibiscono verso le ore 19 nel 3° concerto dei FINALISTI E DEI PREMIATI
PREMIO VALENTINO BUCCHI 2007
MARTEDI' 27 NOVEMBRE, ORE 18.30 - 19
Roma - Sala Baldini - Piazza Campitelli n.9
3° Concerto dei Finalisti e Premíati
Frank Martin
"Ballade pour Flûte et Piano" (1944)
Flautista : Chryssi Dimitriou (Grecia) - 3° premio
Pianista : Sara Matteo
Karleinz Stockhausen
“Traum Formel”
Clarinettista: Michele Marelli - 2° premio
Alban Berg
"Vier Stücke fur Klarinette und Klavier 0p. 5" (1913)
Clarinettista: Manuela Vettori - finalista
Pianista: Stefano Severini
Brian Ferneyhough
“Cassandra’s Dream Song“ (1970) per flauto solo
Flautista: Chryssi Dimitriou (Grecia) - 3° premio
Goffredo Petrassi
Due liriche di Saffo: "Tramontata è la Luna" e "Invito all'eràno” (1941)
Soprano: Abe Sakìko (Giappone) - 2° premio
Pianista : Svetla Tsvetkova
Meyer Kupferman
"Moonflowers, Baby!" (1986)
Clarinettista : Zhao Chao (Cina) - 1° premio
Alban Berg
dai “Sieben frühe Lieder” (1928): “Die Nachtigall” (n°.3), “Traumgeckront”(n.4), “Im Zimmer" (n.5) - "Sommertage"(n.7)
Mezzosoprano : Veronica Amarres - 1° premio
Pianista : Marina Trey
Olivier Messíaen
"Abîme des oiseaux" (1940)
Clarinettista : Francesco Negrini - 3° premio
Wilson Osborne
"Rhapsody for Clarinet (B flat)" (1958)
Clarinettista : Zhao Chao (Cina) - l° premio
Sergej Prokofiev
"Sonata No. 2 Op. 94 (Flute and Piano)" (1942-1944)
Flautista: Claudia Bucchinì - 2° premio
Pianista: Sara Matteo
Vale per chi lo desidera come Comunicato stampa della Fondazione Valentino Bucchi messo esclusivamente sul sito della Fondazione stessa www.premiobucchi.it
In 7 puntate il Premio Valentino Bucchi 2007 nel suo Trentennale
SESTA PUNTATA - 13 dicembre 2007
Il 28 novembre 2007 nell’ambito del Premio Valentino Bucchi 2007, il giorno dopo il convegno dedicato a “Concorsi e Premi. Per onorare il merito” si è tenuto il Clarinet-day “Parole e Musica per l’Unità dei Popoli“ una delle manifestazioni più riuscite del Festival, del nostro “trentennale“, anche con un esito di pubblico davvero insperato, entusiasta e partecipante nei vari momenti di una giornata (12 ore consecutive, dalle 9,30 della mattina sino alle 21,30 della sera) apparentemente senza respiro.
Infatti perfino nel momento un piccolo break previsto è continuato un lavoro per così dire sotterraneo, di presentazione dei clarinetti ultima era, nati dalla collaborazione in un progetto portato avanti dalla “Orsi & Weir Inc.” fra Italia e Canada.
La Fondazione Valentino Bucchi non è d’accordo sulle tante sponsorizzazioni “teleguidate” ormai esistenti. Non le accetta a-priori: prova ne sia il suo piccolo periodico mensile “Premio Valentino Bucchi” giunto al suo ventiseiesimo anno di vita continuativo che non ha mai accettato pubblicità quale che esse siano. La Fondazione si è trovata invece d’accordo nell’accettare l’offerta di un clarinetto professionale Boehm che avrebbe dovuto assegnare la giuria del Bucchi, non al vincitore del 1° premio nel concorso 2007 di esecuzione per il clarinetto nel 20° e 21° secolo (già particolarmente favorito da un premio in danaro di 12.000,00 (dodicimila) euro), bensì “al partecipante che ha dimostrato di avere particolari qualità". Un premio in più per i musicisti partecipanti al Bucchi, non previsto dal bando di concorso e che favorisce la “qualità” dell’offerta e non la “quantità”.
Un’altra ragione ci ha spinto ad accettare questa “offerta” la collaborazione della Orsi con esperti di altri Paesi, in questo caso del Canada, per l’attuazione di un progetto destinato ad avvalorare nel campo degli strumenti a fiato tecniche che tengano conto anche della evoluzione scientifica oltre che di quella artigianale, nata dalla forza della tradizione.
E pensiamo quindi autonomamente (la “Orsi & Weir Inc” non ne sa ancora nulla) di fare a nostra volta (proprio perché non ci è stato chiesto nulla in questo senso) di fare noi a nostra volta un piccolo “regalo” a questa coraggiosa e antica “Casa” di strumenti a fiato: di trascrivere in questo nostro sito internet quanto ci hanno fatto conoscere dal punto di vista informativo nel settembre 2007, affnché ci sia un “giro” diverso, indiretto, di “conoscenze” nel suo operare.
Ecco dunque quanto abbiamo appreso dal Prof. Romeo Orsi Srl-Orsi & Weir Inc.:
“È una storia che parte da molto lontano... Fin dal 1836 la Ditta ORSI produce la completa gamma di strumenti musicali a fiato, seguendo le più grandi tradizioni artigianali italiane.
Il prof. Romeo Orsi (1843-1918) diplomatosi a soli 20 anni presso il Conservatorio Regio di Milano, è diventato primo clarinetto del Teatro alla Scala di Milano e successivamente Presidente. Ha dato lustro alla storia, intrattenendo importanti collaborazioni con 'I Grandi’ della musica italiana e non: i Maesti Verdi, Bellini, Mascagni, Puccini, Leoncavallo, Giordano, Montemezzi, Riccardo Strauss e molti altri, ricorsero alle capacità industriali-artistiche del professor Orsi per la realizzazione dei loro strumenti. La Ditta tuttora conserva una vasta collezione di manosscritti e copia di ogni strumento a fiato creato e prodotto dai suoi artigiani durante gli oltre 160 anni di storia.
È un patrimonio di consoscenze che nel corso degli anni si approfondisce e migliora,fino a giungere al Terzo Millennio, una nuova era anche per Orsi: l’era della qualità certificata. La Orsi ha operato nella direzione della ricerca della qualità senza alcun compromessso: obiettivo raggiunto tramite una paziente opera di riorganizzazione e affinamento di ciascuna fase del processo costruttivo. È veramente sorprendente -si legge nella pagina illuistrativa inviataci- vedere metodi artigianali combinati magistralmente con moderne ed avanzate tecnologie che sostengono l’Azienda nella nuova direzione.
Ultimo importantissimo Progetto ‘Orsi & Weir Inc.’, risultato di una stretta combinazione tra John Weir e Patti Goodwin-Weir- Canada con Orsi S.r.l. Italia. John Weir e Perin Ermenegildo -titolare della Orsi- hanno creato un team di lavoro mettendo a disposizione tutta a propria coempetenza maturata distintamente nei propri ambiti, di produzione, di tecnologie, di acustica e design nello specifico settore.
Anche Weir, qualificato esperto per la sua vasta carriera impegnata nello sviluppo acustico, tecnologico e design, esperienza maturata con importanti aziende nel settore a livello internazionale.
Patti-Godwin Weir Clarinettista professionale occupa attualmente la posizione di primo clarinetto a Charlottetown Festival Orchestra. La sua analisi con un rigoroso test finale ha permesso lo sviluppo dell’attuale clarinetto Orsi Varese. Già apprezzato negli USA ora sta vagliando il territorio europeo. Presentato a Francoforte numerosissimi musicisti hanno manifestato un particolare interesse per questo strumento che permette di avere una personalizzazione di suono mai sentita prima d’ora“.
Così conlude l‘informazione fornitaci dalla Prof. Romeo Orsi Srl-Orsi & Weir Inc.
John Weir è venuto direttamente dal Canada per il Clarinet Day e la cerimonia di premiazione del 29 novembre, con lui ha raggiunto la Sala Baldini la rappresentante della Orsi in Italia, la signora Donatella Dalla Valle.
Il Clarinet Day si è svolto ovviamente sulla base di un denominatore comune, il SIGNOR CLARINETTO che ha permeato ogni momeno dei vari eventi che si sono succeduti.
Gli Amici esperti provenienti dall’estero hanno occupato per i loro interventi fasce o rarie diverse.
Il Presidente della giuria di composizione, anche clarinettista, lo spagnolo Jesus Villa-Rojo ha occupato uno spazio pomeridiano nel “Clarinet-day” soffermandosi con la sua competenza specifica su “Clarificationes sobre la técnica del clarinete actual”. Sono noti i suoi libri riservati al clarinetto al cui insegnamento si è dedicato al Conservatorio Superiore di Madrid dal 1980 al 1994. Attualmente dirige a Madrid il LIM (Laboratorio di inerpretazione musicale). Vincitore di molti premi nazionali e in ternazionali, ha scritto libri anche riguardanti specificatamente il clarinetto "Il clarinetto e le sue possibilità “, “Il clarinetto attuale”).
Il clarinettista slovacco Matej Drlicka, rappresentante ufficiale del Ministero della Cultura della Rep. Slovacca, già vincitore con gran merito, del Premio Valentino Bucchi 2001, si sofferma, in uno spazio mattutino, sul tema: “French School of clarinet through the experience of a foreigner”
Il compositore maltese John Galea, rappresentante del Ministero della Cultura del suo Paese nella Giuria dei concorsi di esecuzione del concorso del Premio V. Bucchi 2007 è un Amico da tempo della Fondazione. Porta il suo prezioso contributo al Premio per la terza volta (1992, 2004, 2007), offrendo all’ascolto e all’analisi critica un’interpretazione del Secondo Movimento di un suo brano “Three Mediterranean Portraits” all’interno del quale il clarinetto spicca nella struttura eterofonica mediterranea che pervade tutto il movimento. Si sofferma poi anche su un’altra sua opera, “Menok I Xrat” per clarinetto
L‘inaugurazione della giornata era stata affidata a un gruppo di allievi di scuole medie a indirizzo musicale e del Conservatorio di Musica Santa Cecilia. I docenti: Ivo Meccoli, Teresa Spaguolo (clarinetto), Nicola Raffone (percussioni). Hanno eseguito:
“The lion sleeps tonight” (da “Il Re Leone”) e di H. Hancock “Watermelon man”
Diretti da Teresa Spagnuolo.
Clarinetti: Valerio Pasquini, Fabio Sepe, Serena Galli, Elisa Genova, Alessandro Mazzoni, Emanuele Sassù, Elisabetta Carella, Michel Nania, Emanuele Proietti, Annalisa Migliaccio, Simone Barbagiovanni, Marco Cacopardo, Sofia Di Giuseppe, Andrea Guredda, Marco Tramutola, David Berardi, Giovanni Marsili, Federico Lippi. Percussioni: Luca Cucchiero, Daniela Franzese, Camilla Tennini, Giorgio di Liberi, Lorenzo Riboni, Ilaria Musci.
Segue poi il Trio Danese” di cui uno dei suoi componenti, Teresa Spagnuoio, scrive: “Il suono della fisarmonica diatonica diventa anima e ponte tra strumenti diversi, e tra le musiche del mondo. Clarinetto, contrabbasso e organetto. Un trio di sonorità per la prima volta insieme in un repertorio di composizione originale che affonda le sue radici non solo nella musica francese tradizionale, ma anche nel jazz, nella musica classica, nella world music. Tre musicisti che amano spaziare,in prospettive musicali ampie e articolate, jazz, musica classica, musica tradizionale, trovano spazio nelle sonorità del Trio Danese, senza che la musica del Trio possa. essere definita univocamente in alcun genere. Un esperimento, un gruppo da camera , un gruppo jazz. Un organico minimo, nel quale l’organetto ritrova il pieno ruolo di strumento musicale che si allontana momentaneamente dai lidi della musica tradizionale per approdare a un nuovo ruolo concertatore Il Trio Danese, costituito da Gianni Ventola Danese (fisarmoniche diatoniche), Teresa Sagnuolo (clarinetti), David Medina (contrabbasso), propone dal vivo: “Zazie dans le métro” e “Five Sensations (Solaris)”
Stefano Ginevra, epistemologo del canto, compositore, docente ai Conservatori di Milano e Bologna, direttore del “Centro di Studi vocali" di Cremona, focalizza il collegamento del “Clarinet-day ” alla tematica “Parole e Musica per l’Unità dei Popoli“, soffermandosi su:
“Principi comuni e raffronti paradigmatici nelle performances di voce e clarinetto. Sonetti di democrazia cognitiva e di meritocrazia per la pace planetaria”
Una giovanissima clarinettista Emanuela Asciolla, allieva del M° Marino Cappelletti al Conservatorio “O. Respighi” di Latina, interpreta la composizione vincitrice del Premio V. Bucchi 1992, categoria d juniores, del cinese
Yong Yang “Two Pieces for clarinet“ – 1. Canon in three voices
2. A song from Afar
Cinzia Pennesi, pianista, direttrice d’orchestra, direttore artistico della Accademia della Libellula, assistente nell’ultimo periodo della vita di Franco Mannino, ricorda il Maestro compositore, direttore tra i pìù innsigni e scrittore, Franco Mannino facendo anche ascoltare brani di una sua composizione : “Suite italiana”
Nella primavera del 2005 un gruppo di ragazzi della Scuola Media “S.T. D’Aquino” di Priverno (Latina), quasi per gioco decide di ampliare il proprio repertorio cimentandosi in brani jazz. Nasce, da un’originale idea del Prof. Ilario Polidoro, la Original Dixieland J azz Band (O.D.J.B.), che propone dal vivo i brani tradizionali:
“Ballin’ the Jack”, “Chinatown my Chinatown”, “Hello Dolly”
Strumentisti: M. Elena Martellucci, Francesca Giordani, Nilde Capodilupo (clarinetti); Michela Polidoro (flauto); Federica Iacoacci, Angelo Antonio Brusca, Tony Roma (trombe); Daniele Di Micco (sax tenore); Santino Polidoro, Ezio Barozzi (tromboni); Erika Mizzoni (piano); Luca Scirocco (basso); Cecilia Martellucci (batteria)
La compositrice Teresa Procaccini, già docente di composizione al Conservatorfo di Roma, introduce quindi il suo pezzo “Il bambino di plastica” per clarinetto, pianoforte e voce recitante. Segue l’ascolto del brano registrato.
Al clarinetto: Vincenzo Mariozzi - Al pianoforte: Teresa Procaccini - Voce recitante: Paolo Poli.
Il m°Francesco Stella del Laboratorio artigianale “Lo Strumento” – prosegue con una Lezione su:
“La riparazione del clarinetto”
Il Laboratorio “Lo Strumento” è un Centro per la riparazione e restauro di strumenti musicali che vanta una consolidata esperienza nelle tecniche di riparazione e restauro e conoscenza dei materiali che vengono utilizzati per la fabbricazione di strumenti; il che permette al centro di affrontare con professionalità gli interventi d i riparazione e restauro Ha attrezzature di stampo tedesco appositamente ideate per eseguire lavori di precisione. Macchine utensili aiutano a realizzare parti mancanti di strumenti o usurate dal tempo. Tra gli interventi più importanti del Centro si ricorda il restauro del flauto in cristallo “Claude Laurent ”del 1841 presso il Museo Nnazionalez degli SAStrumentii musicali di Roma.
Il M° Piero Iacobelli, docente di clarinetto presso il Conservatorio “S. Cecilia“ di Roma, presenta il brano, che viene eseguito da una sua brillante allieva al VI anno:
Henry Gagnebin (1886-1977) “Andante e Allegro per clarinetto e pianoforte”
Clarinettista: Marta Minella - Pianista Amalia Rosati
È la volta poi della Orsi & Weir Inc. – John Weir e Patti Goodwin-Weir – Donatella Della Valle illustrano
“I clarinetti nati dalla collaborazione tra John Weir e Patti Goodwin-Weir – Canada con Orsi Srl Italia” e di cui faranno sperimentare le caratteristiche durante il “break”
La Orsi & Weir ha poi regalato, come promesso il, Clarinetto in Sib Professionale Sistema Böhm alla persona individuata dalla Giuria,“che ha dimostrato di avere particolari qualità”., a lla finalista Emanuela Vettori
Segue l’esecuzione di “Epigramma” per clarinetto solo, brano del compositore Mauro Porro, un “segnalato” del Premio Valentino Bucchi. Il pezzo viene presentato e eseguito dal compositore e clarinettista Massimo Munari, che ha studiato e si è diplomato brillantemente col m° Ivo Meccoli.
A concludere la mattinata è il "Coro di clarinetti del Lazio“ che affida anche al “Clarinet-day“ una sua prima assoluta: la composizione “Kronos" di Nicola Samale.
Poiché desideriamo informare il più possibile i nostri “lettori” , ecco quanto in proposito del “coro di clarinetti del Lazio “ ci ha scritto il m° Saccoccio:
“Coro di clarinetrti del Lazio“, costituitosi nel 2002 a Formia (Latina), nasce dall’idea di creare una formazione da camera, formata esclusivamente dalla famiglia dei clarinetti (dal clarinetto piccolo in mib al clarinetto contrabbasso in sib); che sappia approfondire il particolarissimo repertorio originale per la formazione stessa, e che d’altro canto sappia prendere a modello l’orchestra d’archi. La tipologia del complesso, grazie alle peculiarutà timbriche del clarinetto, fa sì che la sonorità risulti compatta ed omogenea, con un ampio margine di dinamica e notevole pastosità timbrica, a vantaggio di una maggiore espressività. Il repertorio di tale gruppo spazia da composizioni originali o trascrizioni ed arrangiamenti di ogni genere musicale: cameristico, sinfonico, tradizionale, moderno; guardando con interesse a quello popolare jazzistico o leggero.
I suoi componenti sono tutti professionisti che operano nell’ambito del territorio, sia reginale che nazionale, vantando anche esperienze auricolari oltre confini ed attività di insegnamento nei Conservatori di musica e nelle Scuole Statali. Collaborano stabilmente ed occasionalmente con note istituzioni musicali italiane, emittenti televisive e radiofoniche (Rai, Accademia di Santa Cecilia, Teatro S.Carlo di Napoli, Orchestra Regionale del Lazio, Orchestra Regionale Siciliana, Sinfonica Abruzzese, Orchestra di Fiati di Torino, Orchestra d Fiati del Comune di Milano, Banda Centrale della Marina Militare Italiana), e con varie Associazioni musicali italiane ed estere. Il Gruppo vanta una menzione d’onore al “Concorso internaeionale di Musica “Duni”) (Matera) ottenuto nel 2007. Direttore stabile e Concertatore il m° Giuseppe Tomao, anch’egli clarinettissta ed appassionato ricercatore e sperimentatiore nell’ambito dei gruppi da camera ed orchestrali di soli clarinetti. Da sempre la formazione collabora, su invito, con numerosi altri direttori ospiti, tra i quali spicca il nome del m° Nicola Samale, sotto la cui direzione ha eseguito nel 2005 la prima mondiale assoluta del brano “Elegia“ da lui steso composto“.
Fin qui quanto trasmessoci dal m° Saccoccio sul “Coro dei clarinetrti del Lazio“.
Ed ecco il programma eseguito dal Coro di Clarinetti del Lazio nel "Clarinet-Day” e presentato da Annarita Fantauzzi che introduce anche i brani eseguiti dal vivo.
P.I. Ciaikovsky: Russian dance (arr. Upten Holder)
G. Jacob: Introduction and Rondò
F. B. Mendelssohn: “Salterello ” dalla “Sinfonia italiana” n.4 (arr. R.S. Howland)
Direttore Stabile: M° Antonio Giuseppe Tomao
La prima assoluta di N. Samale, “Kronos” viene presentata da Anna Rita Fantauzzi e dallo stesso m° Samale ed eseguita dallo stesso Coro di clarinetti del Lazio, sotto la direzione dell'autore
Clarinetto piccolo Mib: Simone Saccoccio
I Clarinetti sopr. Sib: Salvatore Di Russo, Federico Fantozzi
II Clarinetti sopr. Sib: Stefano Rkzzotto, Vincenzo Spitaleri
III Clarinetti sopr. Sib: Dario Caruso, Oriana Santini
Clarinetti contr. Mib: Antonio Pelizza, Salvatore Lombardo
Clarinetti bassi Sib: Giuseppe Gentile, Giovanni Di Lorenzo
Clarinetto C.basso Sib: Claide Di Silvestro
Direttore: m° Nicola Samale
Break
La Orsi & Weir Inc. durante il break ha esposto i suoi clarinetti e illustrato le caratteristiche degli strumenti esposti.
É la volta di un momento di “relax” , la visione, (ma anche l’ascolto) di una trasmissione televisiva de‘ "Gli Amici della Musica“ a cura del m.° Antonio Fraioli e Maria Corsetti, prodotta da Tele Etere di Latina, dedicata totalmente al clarinetto. In questa puntata si vedono e si ascoltano di G. Setaccioli dalla “Sonata in MIb” op.31 per clarinetto e pianoforte “Meriggio - Allegro appassionato“ e di M. Castelnuovo Tedesco dalla “Sonata op.128” per clarinetto e pianoforte “Rondò alla Napolitana“
Clarinettista Sergio Bosi; pianista Riccardo Bartoli
di A.Piazzolla “Tango - Studio n.4 per clarinetto solo”
clarinettista: Antonio Fraioli
Seguono poi nella trasmissione 4 brani per quartetto di clarinetti eseguiti dal Quartetto Stark, i cui componenti sono: Vinibaldo Baccari e Antonio Fraioli (clarinetti), Simone Saccoccio (clarinetto e clarinetto piccolo in mib,) Sergio Brusca (clarinetto basso ).
I brani eseguiti sono:
- J.J.Mouret “Rondeau” per quartetto di clarinetti (arr. J. Cristopherson)
- P. Iturralde “Suite Ellenique per quartetto di clarinetti (trascr. di A.Fraioli)
- S.Brusca “Chanson 98” per quannrtetto di clarinetti
- Tradizionale “Spirit Freilach“ per quartetto di clarinetti
Conclusa la trasmissionedtelevisiva, il clarinettista Erasmo Spinosa, esegue, dopo aver presentato il brano e il suo autore, “Arlequin” di Louis Cahuzac, compositore e clarinettista francese del ‘900
Edgar Alandia, vincitore della prima edizione del Premio V. Bucchi per clarinetto (1978) ha raccontato poi la sua esperienza “Della scoperta casuale di uno strumento” e fatto ascoltsre brani della opera premiata “Pampa“ Musica per clarinetto e orchesrtra eseguita dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e pubblicata dalla Ricordi
Si esibisce poi il Quartetto di clarinetti “Ernesto Cavallini” con un Omaggio a G. Gershwin:
“Liza”, “Oh, Lady be Good!”, “Summertime”, “Blues”
Clarinetto piccolo e clarinetto: Luciano Cascioli
Clarinetto: Erasmo Spinosa, Marco Carboni
Clarinetto basso: Manlio Salvati
Sul Quartetto di Clarinetti “Ernesto Cavallini” Abbiamo ricevuto le seguenti informazioni che trasmettiamo a nostra volta così come sono pervenute:
“Il quartetto trae il nome dal celebre clarinettista e compositore dell’800, per lungo tempo clarinetto solista nell’Orchestra del “Teatro Alla Scala” di Milano. Il Gruppo svolge un’intensa attività concertistica, riscuotendo unanimi consensi di pubblico e di critica. Tra le sue performances particolare importanza rivestono i concerti tenuti ai palazzi Barberini e Brancaccio di Roma, al Teatro Traiano” di Civitavecchia, al “Teatro dell’Opera ” di Roma , al Museo Civico di Treviso ed al Palazzo del Quirinale in occasionne della Festa della Repubblica. I quattro esecutori hanno collaborato con importanti istituzioni musicali: “Collegium Musicum’ di Latina, “Arts Academy” di Roma, Orchestra del “Teatro San Carlo” di Napoli, Orchestra da camera “ F. Durante“ di Napolil, Orchestra “L. Refice“ di Frosinone, Orchestra “Estense-Aidem" di Firenze, “Virginia Symphony Orchestra” (USA).
Ed ecco la scheda trasmessaci dal m°Ivo Meccoli che riproduciamo integralmente. “Docente di Clarinetto presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma.
È stato allievo del m° Ulderico Paone, diplomandosi nel 1974 con il massimo dei voti. Ha iniziato giovanissimo un‘intensa attività coincertistica, sia in qualità di solista che in vari complessi da camera (Gruppo di Roma, Complesso Settecentesco di RFoma, Spettro Sonoro, Sin fonietta di Roma, Accademia Nazion ale di .Cecilia, Teartro Regio di Torino, Accademia Filarmonica Romana, Gioventù Musicale d’Italia, Teatro Bellini di Catania, Società Mussica da camera di Bologna, Filarmonica Laudamo di Mesdsina, Società Aquilana dei Concerti, Istituzione Universitaria dei Concerti, Amici della Musica di Perugia,Rai: Teatro da camera, Concerti da camera e Rassegna “Auditorium”etc). Ha preso parte alla pièces teatrale “Amadeus” di Peter Shaffer, per il Teatro Argentina. Ha inoltre partecipato al “Festival dei Due Mondi di Spoleto”, “Festival di Taormina”, “Festival della Valle d’Itria”, “Cervo Festival”, “Arte Forum”di Ferrara, etc.
Ha preso parte a varie rassegne di musica contemporanea tra cui: “Festival Musica d’Oggi”, “Nuova Consonanza” e “Donne in Musica” eseguendo spesso prime assolute. Ha effettuato tournée in Europa, Sud America e Medio Oriente. Ha registrato musiche dal Settecento al Novecento per la RAI- Radio Televisione Italiana- e la Televisione Svizzera. Ha collaborato con prestigiose orchestre fra cui l’Orchestra del Teatro dell’Opera e l’Orchestra Sinfonica della Rai di Roma.
Vincitore del Primo Premio al Concorso Internazionale di Ancona nel 1978, premiato al Concorso Internazionale di Martigny (Svizzera) nel 1982 e alla Rassegna “Auditorium nel 1977.
È direttore artistico del Mozart Ensemble. Ha inciso per la RCA, Frequenz, Bongiovanni, Edipan, Mia Records.
Nell’anno 2005 ha pubblicato per le Edizioni Santa Barbara il metodo di studio per la preparazione dell’esame di quinto anno del corso di clarinetto nei conservatori italiani intitolato “Dodici studi d’obbligo”. È docente di clarinetto presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma“.
In qualità di direttore artistico del “Mozart Ensemble” (gruppo composto da famosi solisti), si propone di divulgare la musica cameristica dal ‘700 a oggi.
Dal vivo propone:
Il clarinetto e la musica argentina:
-J. Girotto “Fuga del Novecento”,
-A. Piazzolla (Dall’“Histoire du tango”) “Bordel 1900” e “Cafè 1930”,
-J. Girotto “Morronga la milonga”
Clarinetto: Ivo Meccoli, Marco Meccoli, Emanuele Elisei
Clarinetto basso: Marcello Bruni
Un particolare grazie al m° Meccoli che ha molto aiutato ad organizzare il clarinet-day, sia partecipandovi direttamente, sia per i punti di rifermento che sono stati suoi allievi e ex-allievi.
Anche il vincitore del 1° premio di clarinetto nel 2007 Chao Zhao , sollecitato alla partecipazione con qualcosa che appartenesse alla sua tradizione -e non a quella occidentale di cui è ormai imbevuto, ha eseguito da par suo “Gypsy“
Antonio Fraioli, formatsi dapprima al Conservatorio di Latina, città nella quale vive, è titolare della cattedra “Musica d’insieme per strumenti a fiato” al Conservatorio “G. Martucci” di Salerno. Personalità vivacissima, dai più vari interessi, musicali e culturrali in genere, è stata davvero l‘anima trainante ed entusiasta dell‘organizzazione della “giornata” così ricca di spunti. Fraioli svolge attività concertistica in Italia e all’estero sia come solista che in formazioni cameristiche. È anche autore di composizioni, trascrizioni, arrangiamenti di brani della tradizione jazzistica, per vari organici, molti dei quali già incisi.
Grazie a Antonio Fraioli si è potuto procedere all’ascolto di una serie di registrazioni di grande valore storico, con un intervento intitolato “Le registraioni con clarinetto nella prima metà del XX secolo” a partire da: una regitrazion risalente agli anni 1895-98 “Old black Joe with Variations“ per clarinetto e pianoforte.
sconosciuti gli esecutori). Incisioni in cui si segue il cammino della evoluzione del clarinetto attraverso l’ascolto di composizioni di Weber, Brahms, Mozart,Khachaturian,, SSchubert, Debussy, Beethoven, C.Nielsen.La densissima giornata si chiude con il “Trio dei Claroni” che propone un diversivo, rappresentato dal corno di bassetto, strumento caro a Mozart, e si esibisce in un repertorio “salottiero” tipico dell’epoca, scritto e suonato con l’intento di divertire! Mozart… che Divertimento!:
“Divertimento n. 1 per tre Corni di Bassetto” Kv 229 (439b):
Allegro
Larghetto
Minuetto
Adagio
Allegretto
Mozart all’Opra!: “Pa-pa-pa”, “Seid uns zweiten Mal wilkommen”, “La regina della notte“
Corno di bassetto: Federico Paci, Giancarlo Cecca, Antonio Amanti
Federico Paci, clarinettista dai multiformi risvolti e che ha dato anche lui una forte mano alla realizzazione del “clarinet day“ insegna clarinetto nel biennio suiperiore all'Istituto Musicale Pareggiato “Braga“ di Teramo;
Alle 21,30 del 28 Novembre 2007 si chiudeun “Clarinet-day “ di particolare efficacia.
PER LA SETTIMA PUNTATA UNA PAUSA DI RIFLESSIONE: USCIRA' ENTRO LA FINE DELL'ANNO 2007
La 7a puntata e' rinviata a quando potremo meglio informarvi con la
anti-comunicazione
Intanto buone feste a tutti, Amici e Nemici della
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